“La nuova circolare dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha il merito di fare chiarezza su un tema delicato come il rapporto tra benefici normativi e contributivi e la contrattazione collettiva applicabile. In particolare questa ultima circolare, che supera la numero 7 da noi contestata, rappresenta un passo in avanti importante contro il dumping contrattuale perché ribadisce la linea interpretativa già tracciata in passato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali in ordine agli obblighi di applicazione del contratto collettivo dell’edilizia per le imprese operanti nel settore ed ai connessi obblighi di iscrizione alla Cassa edile”. Lo dichiara il segretario generale della Filca-Cisl, Franco Turri, commentando la circolare numero 9 dell’INL.
“Questo nuovo intervento dell’INL – aggiunge – ribadisce, con estrema chiarezza e senza possibilità di fraintendimenti, che secondo l’art. 1, comma 1175, L. n. 296/2006 ai fini della fruizione dei benefici normativi e contributivi da parte del datore di lavoro, è richiesto ‘il rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali, laddove sottoscritti, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale’. Inoltre il ‘rispetto’ dei contratti collettivi riguarda non soltanto la parte economica ma anche la parte normativa del contratto, ossia tutte quelle clausole preposte a regolare i rapporti individuali, come la durata del periodo di prova, l’orario di lavoro, la disciplina del lavoro supplementare e straordinario, festivo, notturno, i trattamenti di malattia. Siamo quindi soddisfatti dal testo della circolare, perché costituisce un altro strumento efficace per il contrasto alla fuga contrattuale e un’ulteriore presa di posizione da parte degli organi preposti all’attività di vigilanza, con cui è sempre più necessario entrare in forme strette di collaborazione”, ha concluso Turri.