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Circa 12 mila i regolari; più numerosi gli altri

Circa 12 mila i regolari; più numerosi gli altri

Roma
Edilizia
Più lavoratori immigrati, specie al nero
SONO sempre di più i lavoratori extracomunitari iscritti alla Cassa Edile di Roma. Nel 2003 risultano regolarizzati all’ente di mutualità 11.911 operai edili stranieri. Nonostante il dato positivo, con un numero sempre più alto di operai stranieri messi in regola, il segretario generale della Filca Cisl di Roma , Stefano Macale , ricorda come sia ancora alto il numero di manovali che lavorano senza garanzie: “A Roma sono oltre 40 mila i lavoratori che sono sfruttati e costretti a turni massacranti anche di 15 ore e di questi almeno 15 mila sono stranieri. Titolari di impresa senza scrupoli – aggiunge Macale -, convinti di non essere mai controllati e condannati, fanno lavorare in condizioni disumane, anche con la luce artificiale, e la tragedia di Guidonia dello scorso 31 ottobre dove sono morti due operai alle 7 di sera sul posto di lavoro mentre i cantieri chiudono più di 2 ore prima ne è la tragica prova. A distanza di un anno dalla morte di Alessandro Tolli , nostro iscritto – precisa il sindacalista Filca -, che ha perso la vita a 27 anni sepolto dalla terra mentre lavorava all’estensione di una rete fognaria a Castel di Leva, nulla è cambiato: siamo sempre a chiedere più attenzione per chi è esposto quotidianamente ai pericoli del mestiere ma da allora sono morte altre 9 persone a Roma e 15 nel Lazio. Ispezioni e controlli nei cantieri avvengono col contagocce e l’attività di vigilanza funziona solamente nelle dichiarazioni verbali di politici e del prefetto. Il numero dei lavoratori stranieri iscritti alla Cassa Edile rappresenta una legalità e dobbiamo fare in modo che siano sempre di più i lavoratori regolarizzati.” La maggior parte dei lavoratori stranieri proviene dall’est europeo e la maggioranza degli extracomunitari che lavorano nell’edilizia vive nelle altre province laziali ed è costretto a lunghe ore di viaggio quotidianamente per venire a lavorare a Roma e in provincia. Degli 11.911 iscritti il 60% è di nazionalità rumena (6875), 1.212 sono gli operai albanesi(10% tra tutti i regolarizzati), 977 i polacchi, 293 provengono dai paesi dell’ex Yugoslavia, 277 dalla Moldavia, 248 dalla Tunisia, 234 dalla Macedonia, 209 i lavoratori marocchini, 188 gli operai bulgari, 134 i peruviani, 83 gli operai tedeschi (quasi tutti della ex Germania dell’est), 81 gli egiziani, 64 gli equadoregni e 60 gli indiani. Dei 40 mila lavoratori in nero si stima che ve ne siano 25 mila italiani e tra gli stranieri 1 su 3 sia di nazionalità rumena.

Amedeo Ciotti

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