CHIETI, FILCA E FILLEA PER UN NUOVO PATTO SOCIALE PER RILANCIARE LE COSTRUZIONI

CHIETI, FILCA E FILLEA PER UN NUOVO PATTO SOCIALE PER RILANCIARE LE COSTRUZIONI

«In tempi così difficili, c’è chi anziché lanciare slogan, preferisce concentrarsi su  proposte concrete che sappiano dare risposte. Stiamo parlando del mondo Sindacale che da questa crisi sta traendo nuova linfa per rinvigorire le proprie azioni per anni sopite dietro un uso quotidiano degli strumenti contrattuali. Oggi abbiamo bisogno di costruire un nuovo modello di sviluppo europeo che sappia dare nell’immediato delle risposte concrete». E’ quanto dichiarano i Segretari Generali di Filca-Cisl e Fillea-Cgil di Chieti, Gianfranco Reale e Lamberto Vespasiano che continuano da mesi a lavorare sul PATTO SOCIALE per il rilancio del settore delle costruzioni. «Oggi vogliamo affiancagli,  uno strumento ulteriore, un patto sociale che preveda il coinvolgimento delle Istituzioni e delle Associazioni, ma soprattutto della gente comune, che più di tutti in questo momento necessita della nostra particolare attenzione».
I due segretari annunciano che solleciteranno i Comuni, affinché attivino  un fondo  per finanziare attraverso le banche cittadine (abbassando gli interessi passivi), tutte quelle famiglie che  vorranno accedere a mutui per la ristrutturazione delle proprie abitazioni.
«Non  sarà un ulteriore onere a carico della  pubblica amministrazione – specificano – già alle prese con i patti di stabilità. Le risorse verranno generate dall’abbattimento dei costi nelle gare di appalto, con procedura negoziata e nelle quali le imprese partecipano a ribasso nelle aggiudicazioni  delle opere. Il budget che si andrà a costituire alimenterà un “FONDO CASA” che, affiancato all’attuale detrazione fiscale del 50%, proprio sulle ristrutturazioni, sicuramente favorirà investimenti più appetibili rispetto al passato».
«Questa nostra ulteriore proposta – concludono Reale e Vespasiano – riuscirà a far ripartire i nostri settori con  maggiori garanzie salariali e di regolarità, favorire la riqualificazione dell’esistente, far tornare allo splendore i nostri centri storici, favorire la conoscenza della nostra cultura attraverso un’edilizia di qualità ed indirizzare i nostri giovani, lavoratori ed imprenditori, verso professionalità d’eccellenza».

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