«La crisi nera del settore edile continua. Imprese che non pagano i dipendenti, committenti che non pagano le imprese, la mancanza di credito da parte delle banche e le amministrazioni pubbliche che pagano con tempi biblici in nome del patto di stabilità. Nel mezzo, un’economia in profonda recessione, senza certezze, con il divario sempre più forte tra chi è costretto a mantenere la famiglia con circa 750 euro mensili della cassa integrazione e chi, nonostante la crisi, può permettersi ancora una vita agiata, come vivesse nel paese di Bengodi». E’ questo il drammatico bilancio tracciato dal segretario regionale Filca-Cisl FSI e responsabile territoriale di Chieti, Gianfranco Reale, in vista dell’Assemblea Provinciale, di 150 delegati del sindacato delle costruzioni, che si terrà venerdì 9 maggio, presso il ristorante Amadeus di Brecciarola di Chieti, dalle ore 18:30 -. I dati delle Casse Edili, riferiti al primo trimestre 2014, sono quanto di peggio si possa immaginare ed evidenziano di fatto una emorragia del settore edile che sembra inarrestabile. Di recente abbiamo assistito a numerose crisi aziendali, ma il 2014 rischia di essere ancora peggio, perché termineranno tutti gli ammortizzatori sociali e si assisterà ad un aumento della disoccupazione senza indennità».
«Servono da parte delle Amministrazioni comunali – prosegue Reale – iniziative forti per ottenere un’inversione di tendenza. L’edilizia ha visto nel 2013 un ulteriore calo del 15% degli addetti nelle Casse Edili (con oltre 2000 posti di lavoro in meno negli ultimi due anni) e, contemporaneamente, un incremento degli iscritti alla Camera di Commercio con partita Iva: un segnale di come il comparto si stia progressivamente deregolarizzando. Periodo difficile anche per il settore dei manufatti – spiega ancora il segretario – dopo due anni di continue procedure di CIG, circa 400 lavoratori sono stati espulsi. Ora si vive una fase di stagnazione e le previsioni per il 2014 sono decisamente preoccupanti. Una crisi che di fatto ha un calo complessivo che si sta rapidamente avvicinando al 50%».
Il segretario propone dunque alcune soluzioni per uscire dalla crisi come «investimenti pubblici su infrastrutture, delle quali anche il nostro territorio ha estremo bisogno. Serve con coraggio il superamento del patto di stabilità usando una parte delle cospicue risorse disponibili per sostenere l’economia, così come hanno fatto in altre realtà. Serve un nuovo programma di sviluppo che possa dare certezze a migliaia di famiglie, oggi all’estremo. Invito chiunque a osservare lo sguardo di ha perso il lavoro. E’ uno sguardo spento, perso nel vuoto, rassegnato, insicuro. Uno sguardo di chi non sa più come fare per pagare l’affitto di casa o il mutuo, di chi non ha più soldi per pagare le bollette, i libri dei figli per la scuola, di chi sta lentamente perdendo anche la propria dignità ».
«Non possiamo perdere altro tempo – conclude Reale – chi ha il potere di decidere, si fermi. Rifletta e metta in campo soluzioni possibili che riportino, sia il territorio che il paese, ad un’equa giustizia sociale, partendo dal Patto sociale oggi sul tavolo dei Sindaci della provincia di Chieti e dall’istituzione di un Fondo Casa proposto alle amministrazioni comunali del territorio.