I lavoratori edili delle province di Chieti e Taranto hanno un nuovo contratto integrativo di secondo livello. Nei giorni scorsi, infatti, è stata raggiunta l’intesa tra i sindacati di categoria Filca, Feneal e Fillea e le controparti.
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“Quello approvato a Cheti è un ottimo testo – ha dichiarato Lucio Girinelli, segretario generale della Filca provinciale – basti pensare che 4 parametri su 5 sono risultati positivi, condizione che ci ha permesso di ottenere un aumento salariale del 2,80% netto, che si traduce, per un operaio di qualifica media, con una busta paga più pesante per oltre 25 euro mensili. Tra gli altri elementi segnalo l’adeguamento della mensa trasporto, la formazione e la sicurezza, con un ruolo sempre più importante assegnato agli Rlst, ma soprattutto l’ulteriore miglioramento delle assistenze extracontrattuali della Cassa edile chietina agli iscritti. In questo modo Chieti si conferma sempre come la provincia, in Abruzzo, che eroga il maggior numero di prestazioni per i lavoratori edili iscritti. Infine – ha concluso Girinelli – vorrei sottolineare la ferma volontà di tutti i soggetti coinvolti, nessuno escluso, di arrivare in tempi rapidi e con ottimi risultati alla firma dell’accordo”.
Analoga soddisfazione è espressa da Vito Lincesso, segretario generale della Filca-Cisl di Taranto: “La vera novità del testo – ha dichiarato – è l’elemento variabile della retribuzione, introdotto dal 1° gennaio scorso. Per il periodo luglio/dicembre 2011 sono stati invece assegnati 150 euro di arretrato. Al centro dell’accordo anche il nuovo sistema degli appalti: in particolare abbiamo chiesto agli amministratori locali di dialogare attraverso il protocollo di intesa firmato l’anno scorso con il prefetto. E quindi di segnalare al Cpt tutto quello che ruota intorno al settore delle costruzioni, per avere un monitoraggio costante del territorio. Inoltre siamo tutti d’accordo, sindacati e imprenditori, per l’abolizione del massimo ribasso e per l’introduzione dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Nel testo si dà un ruolo sempre più ampio sia ai Cpt che agli Rlst, per una attenzione sempre maggiore alla sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Lincesso si dice anche ottimista sulle capacità del territorio tarantino di rispondere alla crisi, e cita un caso concreto: “Nel nostro settore ci sono tutte le potenzialità per uscire dal tunnel. In particolare la Cementir sta investendo milioni di euro nel sito tarantino per un prodotto innovativo, composto da cemento e loppa, sostanza che si ricava dal riutilizzo dei residui dell’Ilva. Si tratta di un prodotto con una consistenza notevole, che dura più degli altri e quindi particolarmente indicato per i lavori al porto di Taranto, area interessata dall’azione disgregante degli agenti atmosferici”.