Si è concluso con l’approvazione all’unanimità di un documento congiunto, l’Attivo Unitario di FENEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL, riunitosi a Chieti presso l’Ente Scuola Edile/CPT. Il documento, un vero patto sociale condiviso dai tre sindacati delle costruzioni, trova la sua origine dalla congiuntura negativa attraversata dal settore edile in particolare dalla forte contrazione dei finanziamenti destinati al settore pubblico da un lato, e dal crollo del mercato immobiliare dall’altro.
“Tale condizione, persistente da più anni – si legge nel documento – produce una concorrenza esasperata tra le imprese concorrenti agli appalti pubblici ed induce molti operatori a spingere i ribassi d’asta al limite di ogni possibile e corretto confronto concorrenziale”. Ne consegue un decadimento della qualità delle opere realizzate e un peggioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti delle ditte esecutrici e sub appaltatrici, sia sotto il profilo del trattamento economico che delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro.
«E’ molto grave – commentano i tre segretari generali Gianfranco Reale (Filca Cisl), Lamberto Vespasiano (Fillea Cgil) e Walter Paciocco (Feneal Uil) – che molte amministrazioni comunali, ai quali è stata inviata la proposta del Protocollo d’Intesa, per il miglioramento della qualità delle prestazioni e dei lavori pubblici e privati di competenza delle Amministrazioni Pubbliche e per il rispetto degli obblighi sociali e delle condizioni di sicurezza da parte delle imprese esecutrici, abbiano mostrato una scarsa sensibilità al confronto con le forze sindacali per definire un “Patto sociale” utile per mettere in campo le energie necessarie della partecipazione responsabile e della coesione sociale».
Risulta necessario, secondo quanto riportato nel documento, il recupero della “Concertazione” con tutte le Istituzioni e parti sociali, quale unico strumento valido per condividere, responsabilmente, le importanti scelte che si stanno adottando, coinvolgendo anche l’imprenditoria, come l’Ance di Chieti.
Con il patto i tre sindacati del territorio chietino intendono concordare un impegno comune per la sostenibilità del lavoro edile, la trasparenza e legalità, la sicurezza nei cantieri, la regolarità del lavoro edile; profondere, per una buona Edilizia, attraverso la contrattazione ed il continuo affinamento di strumenti quali il sistema bilaterale, l’azione degli RLST, il DURC e la congruità, la patente a punti, atti ad ostacolare e reprimere il lavoro nero e gli infortuni, vere piaghe, che insieme all’attuale congiuntura rischiano di compromettere definitivamente il settore.
«Al centro – commentano ancora Reale, Paciocco e Vespasiano – va messo il bene del settore e dei suoi addetti. Le iniziative saranno rivolte immancabilmente a rendere funzionale la formazione professionale e sulla sicurezza, nonché la prevenzione infortuni».
Ora Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil si impegneranno a coinvolgere anche le associazioni datoriali (Ance, Api e Cna) nel richiedere alle istituzioni un urgente incontro, che stabilisca le risorse da mettere in campo per risollevare il settore dalla grave crisi che sta attraversando; a collaborare attivamente con le Amministrazione comunali, affinché con ogni necessaria azione utile, si raggiungano i risultati che il Protocollo d’Intesa si prefigge; a divulgare il contenuto del protocollo per indirizzare la realizzazione delle opere appaltate, dalle Amministrazioni comunali, verso risultati di qualità e di esecuzione dei lavori a regola d’arte; a contribuire al miglioramento della cultura della civiltà del lavoro e del rispetto della sicurezza attraverso la diffusione della proposta del Protocollo d’Intesa a tutte le imprese e lavoratori.
I sindacati inoltre sollecitano l’Ance di Chieti, affinché si pervenga ad una rapida soluzione delle questioni RLST, attraverso un accordo che ne definisca le funzioni, la durata e di termini operativi, convinti che la continuità dell’utilità del loro servizio, favorisce le imprese ed i lavoratori, iscritte alla Cassa Edile della provincia di Chieti, attualmente prive di questa prestazione.