E’ ufficialmente partita la campagna di sensibilizzazione promossa dalla Filca Cisl di Chieti, insieme agli altri due sindacati delle costruzioni, Fillea Cgil e Feneal Uil, per dire basta alla crisi del settore. L’intero territorio chietino è stato letteralmente tappezzato da poster 6X3, manifesti 70X100 e locandine. Sono stati, inoltre, distribuiti migliaia di volantini. Obiettivo della campagna, sensibilizzare l’opinione pubblica, ma soprattutto le istituzioni alla sottoscrizione di un vero Patto sociale per il rilancio del comparto edile, attraverso il miglioramento della qualità delle prestazioni e dei lavori pubblici e privati di competenza dell’Amministrazione Provinciale di Chieti e per il rispetto degli obblighi sociali e delle condizioni di sicurezza da parte delle imprese esecutrici.
«Il territorio di Chieti – hanno dichiarato i segretari di Filca Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil di Chieti, Gianfranco Reale, Lamberto Vespasiano e Walter Paciocco- rappresenta una fetta consistente per il settore edile, che soltanto negli ultimi due anni ha visto la drastica riduzione di duecento imprese e due mila addetti. Ecco perché è essenziale instaurare un dialogo attivo con le istituzioni, per trovare insieme le soluzioni più adatte a far uscire il nostro settore da una crisi che lo attanaglia da oltre due anni».
«Lo sviluppo del settore – proseguono Reale, Vespasiano e Paciocco – è possibile solo attraverso la riapertura di tutti i cantieri e mediante azioni volte a favorire la cultura della legalità. Combattere insieme il lavoro nero e sommerso, agevolando tutte quelle imprese che lavorano nel pieno rispetto delle regole è una delle strade da percorrere insieme per far ripartire il comparto delle costruzioni. A questo si aggiungono tutti quei provvedimenti necessari a dare lavoro alle imprese locali. Riteniamo – continuano – che per far fronte a tali drammaticità, sia essenziale intraprendere un confronto con le istituzioni, per adottare le contromisure che possano arginare la crisi, rilanciare il settore e far ripartire l’economia locale. Riteniamo altresì, attraverso il protocollo d’intesa, che occorra l’istituzione di un tavolo di crisi del settore dell’edilizia ed una capillare informazione sulle gare, sui tempi degli appalti e sui contratti con le imprese. Inoltre – concludono Reale Vespasiano e Paciocco – è necessario istituire un osservatorio permanente per lo sviluppo, l’occupazione e la legalità ed adottare provvedimenti affinché le imprese edili ricorrano quanto più possibile alla manodopera locale. Insieme si può».
Il 22 novembre, inoltre, si terrà un esecutivo unitario dei lavoratori del settore delle costruzioni per illustrare della situazione occupazionale e le successive messe in atto delle iniziative sindacali.