E’ soddisfatto Raffaele Bonanni nel commentare la conclusione della prima fase dei lavori di ristrutturazione e rilancio del Centro Studi di Firenze. Cinque anni e un forte investimento da parte della confederazione che hanno reso il Centro Studi – sono parole del segretario generale – una realtà che non ha nulla da invidiare alle migliori strutture formative sindacali del mondo. La riunione dell’Esecutivo confederale nel capoluogo toscano è anche l’occasione di mostrare e inaugurare ufficialmente la nuova sala multimediale che funge da archivio e da biblioteca oltre che le stanze e le aule formative rinnovate e rese più confortevoli. Importante anche l’intervento che ha abbattuto le principali barriere architettoniche.
Ma quello della Cisl non è semplicemente un “investimento alberghiero”. Il Centro Studi deve sempre più divenire – ha sottolineato Bonanni – il perno della formazione della dirigenza cislina, in piena sinergia con le strutture regionali e le categorie. Fausto De Simone, che ha coordinato per la confederazione i lavori di ristrutturazione, ha brevemente descritto quello che è stato definito “lo scrigno prezioso” della Cisl. Si tratta della digitalizzazione di decine di periodici e bollettini sindacali, compresa la raccolta completa di Conquiste del Lavoro, oltre che di fondi archivistici di notevole importanza storiografica come la raccolta dei documenti di natura internazionale della Cisl.
La “Nuova Biblioteca Digitale Cisl”, nata dalla fusione tra Archivio Storico e le Biblioteche di Roma e Firenze, sarà pienamente operativa e fruibile con il congresso confederale di giugno. La Scuola di Firenze diviene quindi il crocevia tra memoria, tradizione e investimento sul futuro anche attraverso le nuove tecnologie che sono state introdotte: oltre alla sala multimediale, il cablaggio wi- fi e una nuova aula informatica adatta anche per la formazione a distanza, una delle sfide per la formazione sindacale di domani. Ma i lavori al Centro Studi non si fermano qui. E’ imminente la ristrutturazione della villa principale mentre è già stato progettato un intervento che, nel rispetto delle direttive della sovraintendenza ai beni culturali, permetterà, con una tensostruttura leggera, di ospitare iniziative all’aperto nel periodo estivo.
Certo molto tempo è passato dai mitici “corsi lunghi” con sessioni formative della durata di diversi mesi e regole ferree, quasi militari, per la libera uscita dei corsisti. Si legge, nei primi regolamenti del Centro, che i giovani dirigenti cislini potessero uscire, negli anni cinquanta, solo due sere a settimana e che il rientro, previsto per le ore 23, precedeva di un’ora le attività di dibattito e confronto previste nei dopo cena, che terminavano infatti intorno alle ore 24.
Regole che oggi, forse, ci fanno un po’ sorridere, ma che testimoniano anche la serietà e il rigore dell’approccio della Cisl alla formazione. Le linee innovative di Pastore e Romani – come racconta Bruno Manghi – non erano, nel loro contesto temporale, né scontate né assimilabili senza difficoltà pertanto la formazione assumeva un valore associativo e politico di assoluta preminenza. Parole perfettamente in sintonia con le considerazioni di Bonanni che, non senza una punta di orgoglio, ha ricordato durante l’inaugurazione di aver contribuito circa dieci anni fa a mantenere il Centro Studi di Firenze tra le priorità e gli orizzonti valoriali e operativi della Cisl quando se ne era prospettato un utilizzo diverso e non coerente con la sua storia.
60 anni in Via della Piazzola – L’inaugurazione dei locali rinnovati del Centro Studi è avvenuta in una data significativa: il sessantesimo di presenza della struttura formativa Cisl nella sede attuale, quella di Via della Piazzola, tra i comuni di Firenze e Fiesole. Il gruppo di ricerca del Centro ha prodotto per l’occasione una pubblicazione che, attraverso gli interventi dei Direttori che si sono succeduti in questi sessant’anni, racconta modalità, contenuti, progetti formativi nel corso dei vari decenni.
Benedetto De Cesaris, Vincenzo Saba, Silvio Costantini, Oscar Marini Diomedi, Guido Baglioni, Luigi Paganelli, Lorenzo Caselli, Pippo Morelli, Ugo Pirarba, Vittorio Giustina, Pino Acocella, Bruno Manghi e l’attuale direttore Mario Scotti, sono i dirigenti cislini che si sono avvicendati alla guida del Centro e dai quali – come sottolinea Scotti – emerge un ben preciso “filo rosso”. Un filo che unisce persone, esperienze e fasi anche assai diverse: la ferma convinzione che la funzione “educante” del sindacato, esplicata anche attraverso momenti e luoghi formativi, mantiene nel tempo una straordinaria priorità, nell’integrazione con le funzioni associative, di tutela e contrattuali. La pubblicazione è scaricabile nella sezione “ausili formativi” del sito del Centro Studi (www.centrostudi.cisl.it).