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CEMENTO E CALCESTRUZZO, SOTTOSCRITTO UN PROTOCOLLO CONTRO LE INFILTRAZIONI CRIMINALI

CEMENTO E CALCESTRUZZO, SOTTOSCRITTO UN PROTOCOLLO CONTRO LE INFILTRAZIONI CRIMINALI

Istituzioni, sindacati, Confindustria e gruppo Italcementi hanno siglato a Bergamo un accordo per garantire un tessuto economico meno esposto alle infiltrazioni della criminalità organizzata e una maggiore legalità nel settore del cemento e del calcestruzzo.

Il protocollo (CLICCA QUI PER SCARICARLO) è stato siglato presso la sede di Confindustria, alla presenza del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri e del prefetto di Bergamo Camillo Andreana. Hanno sottoscritto il documento: il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi, in qualità di coordinatore di tutte le prefetture lombarde, il presidente di Confindustria Lombardia Alberto Barcella, Italcementi e le organizzazioni sindacali (presenti, tra gli altri, i segretari generali della Filca-Cisl nazionale, Domenico Pesenti, e della Fillea-Cgil nazionale, Walter Schiavella).  

L’intesa rappresenta un passo importante verso la nascita di un sistema di ‘sicurezza partecipata’ che ha l’obbiettivo di promuovere comportamenti responsabili da parte di tutti i soggetti interessati al ciclo economico aziendale. Le aziende della Lombardia potranno contare su uno strumento in più per il controllo delle attività economiche, anche in vista di importanti appuntamenti come l’Expo di Milano.

Il protocollo
Stabilisce una serie di principi, di regole e di procedure per il rafforzare le condizioni di sicurezza e di legalità nel mondo del lavoro e della produzione. In estrema sintesi, ‘qualifica’ il personale dipendente, i clienti e i fornitori in un contesto di massima trasparenza dell’attività di impresa. Concretamente, la collaborazione tra aziende e istituzioni si realizza attraverso lo scambio di informazioni per via telematica, con la circolazione di dati in tempo reale e la possibilità di mettere le autorità tempestivamente a conoscenza di dati sensibili sull’attività di impresa, secondo procedure condivise.
L’applicazione di queste procedure presuppone una forte sinergia con le prefetture, per acquisire da questi “dati, indicazioni, circostanze rilevanti ai fini della rilevazione degli indici di attenzione o dei criteri di valutazione” e per comunicare agli stessi i dati sensibili dell’attività d’impresa, unitamente ad ogni situazione di rischio potenziale al fine di migliorare l’azione di prevenzione svolte da queste autorità.
I dati relativi ai rapporti commerciali con clienti e fornitori, dunque, saranno consensualmente messi a disposizione delle prefetture e le transazioni finanziarie saranno soggette a una rigorosa tracciabilità. Inoltre, le aziende del Gruppo si impegnano in una rafforzata vigilanza nei siti di produzione, rendendoli accessibili alle sole maestranze e alle persone e ai mezzi autorizzati.

Il percorso del Protocollo
Il Protocollo trae origine dallo studio realizzato da un gruppo di lavoro di Italcementi coordinato dal prefetto Cono Federico, sulla base del Codice Antimafia per le Imprese a suo tempo elaborato da Pier Luigi Vigna, magistrato, già Procuratore Nazionale Antimafia, Giovanni Fiandaca, Professore ordinario di Diritto penale presso l’Università degli Studi di Palermo e Donato Masciandaro, Professore ordinario di Economia Politica e titolare della Cattedra di Economia della Regolamentazione Finanziaria presso l’Università Bocconi di Milano.

Il Codice è stato adottato nell’ottobre 2009 da parte del CdA Italcementi, al termine di una sperimentazione iniziata nella prima metà del 2008. Nel marzo 2010 vi è stata la prima firma del Protocollo per la Legalità con la Prefettura di Reggio Calabria e le locali Organizzazioni Sindacali, a cui sono seguiti analoghi accordi con le altre Prefetture della Calabria e con quelle di Palermo e Catania. L’implementazione del Protocollo ha visto inoltre l’azienda impegnata a organizzare sul territorio corsi di formazione per il personale degli impianti del Gruppo. Il primo si è svolto a Vibo Valentia nel marzo 2011: vi hanno preso parte oltre cento tra dipendenti della cementeria, addetti della rete commerciale e rappresentanze di dipendenti di altre cementerie e di impianti di calcestruzzo del Gruppo nella regione.

Tra i relatori – insieme al top management dell’azienda e al Prefetto Cono Federico, coordinatore del Progetto di Legalità di Italcementi – ci sono stati Luisa Latella, Prefetto di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, Procuratore di Vibo Valentia, Michele Prestipino, Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Giuseppe Borrelli, Procuratore aggiunto di Cantanzaro, Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia e i segretari confederali delle Organizzazioni Sindacali, Pesenti e Schiavella.
Analoghi percorsi formativi sono stati avviati in altri impianti, rivolti a tutti i dipendenti e tenuti alla presenza del management dell’azienda e di uomini delle istituzioni impegnati in prima persona nella lotta alla criminalità organizzata.

(Fonte: sito Ministero dell’Interno)

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