Nei giorni scorsi si è tenuto, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, Direzione generale per lo sviluppo produttivo e competitività (DGSPC), un incontro sul perdurare della crisi del settore Cemento. Erano presenti il Direttore Generale Andrea Bianchi e i rappresentanti delle Segreterie Nazionali di Feneal Uil – Filca Cisl – Fillea Cgil e Federmaco, assistita da Aitec.
“Nel corso dell’incontro – ha dichiarato Riccardo Gentile, segretario nazionale della Filca – le parti hanno evidenziato l’andamento del comparto che risulta fortemente in negativo ormai dalla fine del 2008, con conseguenze non solo per le aziende e la loro tenuta economica e di mercato, ma anche per gli aspetti occupazionali. In questo triennio (2008 – 2010) stiamo registrando un diffuso utilizzo di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e riorganizzazioni che hanno prodotto e produrranno la perdita di oltre ottocento posti di lavoro su un totale di undicimila addetti. Da parte sindacale – ha aggiunto Gentile – si è richiesto di perseguire la tutela del lavoro e delle professionalità, presenti nel settore, attraverso percorsi formativi per la riqualificazione e/o riconversione professionale dei lavoratori in forza nelle aziende cementiere”.
Nell’ipotesi che la crisi si protragga ulteriormente, le parti hanno anche richiesto:
– la possibilità di derogare dal limite complessivo di utilizzo degli ammortizzatori sociali (CIGO, CIGS) corrispondente a 36 mesi totali nel quinquennio;
– particolari incentivi per la diffusione dei Contratti di Solidarietà;
– l’accesso alla “mobilità lunga” da un minimo di 7 anni a un massimo di 10 anni come normato dalla Legge Finanziaria 2007 (L. 296 27/12/2006) e dalla Legge n. 223/91 e successive modifiche e integrazioni.
“Tutti gli obiettivi individuati congiuntamente per affrontare la crisi – ha concluso l’esponente della Filca nazionale – sono stati oggetto di approfondita discussione e recepiti dal Direttore Generale il quale si è fatto carico di costituire, in tempi relativamente brevi, un apposito tavolo allargato anche al Ministero del Lavoro, al Ministero dell’Ambiente, con il coinvolgimento del Dipartimento per l’Energia”.