Roma
Responsabilità Sociale d’Impresa, sviluppo sostenibile, relazioni sindacali, formazione, salario, welfare integrativo: sono questi i punti di forza delle piattaforme per i rinnovi dei contratti aziendali di gruppo nel settore del cemento, presentate dai sindacati di categoria Filca, Feneal e Fillea. “I testi – spiega Paolo Acciai, segretario nazionale della Filca – hanno in comune la volontà di riscrivere un nuovo modo di esercitare le relazioni sindacali, che dovranno essere incentrate sempre più su un continuo confronto con le organizzazioni sindacali ed i lavoratori. Ecco perché puntiamo molto alla realizzazione di protocolli improntati sulla Responsabilità Sociale d’Impresa e sullo sviluppo sostenibile. Quest’ultimo assume un’importanza rilevante dal momento che si tratta di aziende ad alto assorbimento energetico e con elevato utilizzo di combustibili formati principalmente da pet-cok (carbone), ma con un orientamento generalizzato a combustibili alternativi”. Nelle piattaforme si punta molto sull’attività formativa dei lavoratori: “La formazione sarà rivolta anche alle nuove figure dei Rappresentanti del Lavoratori alla Sicurezza, Salute, Ambiente, istituiti dall’ultimo Ccnl, i quali dovranno iniziare un percorso di approfondimento dei compiti loro assegnati anche in riferimento alle ultime disposizioni legislative. La parte salariale – prosegue Acciai – sarà mantenuta nel principio di variabilità dei parametri legati all’efficienza produttiva ed al rapporto dei ricavi economici delle società, con l’obiettivo di consolidare parte di quanto percepito negli ultimi quattro anni e costruire una scala che incrementi i valori economici”. Un ruolo importante è giocato anche dal welfare integrativo: “Avanziamo la richiesta di un importo economico di 10 euro a carico dell’azienda per il lavoratore che volontariamente voglia aderire ad una forma di sanità integrativa (nel settore è Arcobaleno, il fondo già esistente della Filca, ndr), e la richiesta di un contributo da erogare ai genitori che scelgono di mandare i propri figli agli asili nido”.
Vanni Petrelli