CEMENTIR, SINDACATI: “NESSUN PIANO INDUSTRIALE MA 260 LICENZIAMENTI, AZIENDA IRRESPONSABILE”

CEMENTIR, SINDACATI: “NESSUN PIANO INDUSTRIALE MA 260 LICENZIAMENTI, AZIENDA IRRESPONSABILE”

Nonostante la crisi delle costruzioni, la Cementir Italia gode di ottima salute, come dimostra l’ultima acquisizione da parte della famiglia Caltagirone della concorrente SACCI, avvenuta a luglio, per un valore economico di 125 ml di euro, raddoppiando di fatto la propria capacità produttiva e raggiungendo il 18% del mercato italiano del  cemento “ma è da luglio che aspettiamo di conoscere il piano industriale e l’unica risposta che abbiamo ricevuto sono tre procedure di licenziamento collettivo per 260 lavoratori” è quanto scrivono per le categorie nazionali di FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil, Fabrizio Pascucci, Salvatore Federico, Marco Carletti.
“O forse l’azienda per piano industriale intende esternalizzare i processi produttivi, peggiorare le condizioni di lavoro, ridurre i costi fissi a partire da quello del lavoro? Insomma – accusano i sindacati – la Cementir sembra aver scelto di abbandonare la sua vocazione industriale per concentrarsi sulla finanza, garantendosi profitti e scaricando sugli altri ed in particolare sulla collettività i rischi d’impresa e la propria responsabilità sociale.”  Per i sindacati “l’atteggiamento dell’azienda è irresponsabile e inaccettabile. Con l’avvio delle procedure di licenziamento, Cementir disattende completamente gli impegni assunti con i lavoratori e le istituzioni locali” impegni dai quali l’azienda “ha tratto enormi benefici, finanziari e di concessioni. Il prossimo 18 ottobre presso Unindustria di Roma si terrà il secondo incontro per discutere la vertenza. Ci auguriamo che a quel tavolo l’azienda metta da parte i licenziamenti, presenti un serio piano industriale e sia disponibile a discutere di un piano sociale” auspicano i sindacati, che avvertono “qualora ciò non avvenisse, le segreterie nazionali Feneal Filca Fillea chiederanno un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico.”
Nel frattempo “in tutti i siti produttivi i lavoratori Cementir e Cementir-Sacci sono in stato di agitazione, pronti allo sciopero generale di gruppo ed ad azioni di lotta territoriali e nazionali” concludono.
 
 
 
 
 
 

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