Sono in mobilitazione i 75 dipendenti del cementificio Testi di Greve in Chienti, in provincia di Firenze. Hanno realizzato un presidio permanente nella frazione del Passo dei Pecorai della cittadina toscana e hanno esposto striscioni in luoghi simbolo di Firenze. Protestano per il comportamento grave e inaccettabile della proprietà, che sta di fatto smantellando lo stabilimento. Al presidio hanno partecipato anche Salvatore Federico, segretario nazionale Filca, che ha portato la solidarietà della segreteria nazionale, e Stefano Tesi, responsabile Filca Firenze, accompagnati da Gennaro Postiglione e Delia Bertani. “Sosterremo la vertenza come Filca nazionale – ha detto Federico – e condivideremo con le altre Federazioni un tavolo nazionale dove chiamare l’azienda alle proprie responsabilità. I lavoratori devono avere garanzie per il loro futuro, e al contempo bisogna anche pensare all’ambiente, alla salvaguardia del territorio”.
“Il cementificio – spiega Delia Bertani, della Filca-Cisl di Firenze – dopo vari passaggi di società da Sacci, a Cementir, a Italcementi, è stato acquisito nel luglio scorso da Buzzi Unicem, che ha creato una nuova società denominata Testicementi srl. Fin da subito Buzzi Unicem ha definito l’operazione di acquisto come ‘difensiva’, volta cioè ad impedire ad altri competitors di entrare nel mercato toscano. Oggi abbiamo la certezza che la proprietà non ha nessuna intenzione di investire nella nostra fabbrica, anzi la sta smantellando: ha cessato definitivamente la produzione di calce, non insacca il cemento di tipo II/A-LL 42,5 R, venduto solo sfuso, non provvede a fare interventi importanti di manutenzione, sta dirottando i clienti in altri siti produttivi, ha svuotato tutti i silos sia del materiale finito, cemento, che del semilavorato, clinker, ha trasferito il direttore in un altro stabilimento senza rimpiazzarlo, e ha spostato ‘temporaneamente’ tutti i capi tecnici in altre fabbriche”.
“Ultimamente – ha proseguito la sindacalista della Filca – assistiamo increduli alla disinvoltura con la quale questa società continua a portarci via attrezzature, con la scusa che possano servire in altri stabilimenti, mentre nella notte veicoli eccezionali provvedono a portare via i mezzi di movimentazione terra. Insomma, invece di aumentare la capacità produttiva della nostra fabbrica la sta letteralmente smantellando, e questo non ci ha permesso una marcia del forno rotativo continua, impedendo conseguentemente l’utilizzo del combustibile alternativo (CSS) che è il punto di forza di tutte le più moderne cementerie, fra l’altro possibile valvola di sfogo per una filiera di smaltimento rifiuti nella regione. Non bisogna poi dimenticare che altri siti produttivi di proprietà di Buzzi Unicem a ciclo completo continuano ad avere produzioni importanti: Vernasca (Piacenza) vende circa 5.500 tonnellate al giorno di cemento, Guidonia (Roma) circa 4.000 tonnellate di cemento e clinker. Il Gruppo Buzzi, nella relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2020, ha indicato una chiusura del conto economico con un utile netto di 216,7 milioni, rispetto ai 134,7 dello stesso periodo del 2019. Insomma, solo Testi non riparte”.
“Da marzo – spiega Bertani – i lavoratori sono in Cigo per Covid-19, ma ora la misura è colma: dopo mesi di attesa siamo costretti ad nitraprendere un periodo di forte protesta nei confronti della multinazionale, attivando una serie di iniziative che hanno lo scopo di rendere più che mai evidente all’opinione pubblica, alle istituzioni amministrative dei Comuni, alla Città metropolitana, alla Regione e alla Società Buzzi Unicem, il fatto che 75 famiglie perderanno il proprio posto di lavoro, con il risultato che una fabbrica storica, da risorsa, diverrà presto un eco-mostro nel territorio del Chianti classico. Da martedì 13 ottobre saremo presente con dei gazebo all’inizio della SP 33 ‘Traversa di Testi’, riservata da alcune settimane al solo transito di biciclette e pedoni. Lo scopo è quello di informare la cittadinanza delle nostre problematiche, attraverso volantinaggio e striscioni. Non ci sarà assolutamente ostacolo alla viabilità e verrà lasciato il passaggio per i ciclisti, i pedoni e mezzi di soccorso. Tale attività prevederà la presenza di circa 15 persone a rotazione, dove all’interno saranno sistemati alcune coperture. Tutto, ovviamente, avverrà nel totale rispetto delle leggi anti-Covid-19 e nel rispetto delle normative territoriali”, ha concluso Bertani.