È successo di nuovo: il marmo delle cave di Carrara è tornato a macchiarsi di sangue. Questa volta a perdere la vita è stato un operaio di 46 anni, Mauro Giannetti, fratello del titolare della cava di Torano (Carrara), travolto da una lastra di marmo di circa 2 tonnellate che si è staccato da un blocco che si stava provvedendo a squadrare. Il cavatore è morto sul colpo. Si tratta della quarta vittima nelle cave della provincia di Carrara nel 2016.
“È una lunga scia di sangue – dichiara Giacomo Bondielli, responsabile territoriale della Filca di Carrara – che è una vera tragedia sociale. Nel decennio 2006-2015 nel territorio ci sono stati ben 1.145 infortuni, in pratica uno ogni due giorni, considerando che si lavora 250 giorni l’anno. Numeri drammatici che testimoniano la gravità e la diffusione di questo fenomeno”. Ieri tutti gli addetti delle cave della provincia, circa 700, hanno incrociato le braccia per lo sciopero proclamato dai sindacati.
“Ci ritroviamo a piangere un’altra vittima – ha detto Ottavio De Luca, segretario generale della Filca-Cisl Toscana – l’ottavo cavatore morto in 2 anni nella provincia. Invitiamo tutte le aziende a sforzarsi il più possibile per provvedere alla perfetta organizzazione del lavoro e della sicurezza. Quest’ultima merita sicuramente più attenzione e più investimenti, anche a fronte dei risultati economici positivi registrati dal settore”.
Le proposte della Filca sono la creazione di una filiera del marmo, l’introduzione nel settore lapideo della Patente a punti, vale a dire un sistema premiale che escluda dal settore le aziende nelle quali si verificano infortuni, favorendo le realtà virtuose, e la richiesta alle Asl di una immediata verifica delle misure di sicurezza in tutte le cave ed i laboratori di marmo. “Altro problema – spiega Franco Turri, segretario generale della Filca – è l’alto numero di lavoratori ultrasessantenni tra quelli coinvolti in incidenti nelle cave, spesso mortali. Essere costretti a lavori pesanti anche quando il fisico non regge più la fatica è ingiusto e pericoloso, il governo ha il dovere morale di intervenire”, ha concluso Turri.
Ieri il sindaco di Carrara, Zubbani, ha convocato d’urgenza tutti i soggetti coinvolti: sindacati, parti datoriali, Asl. All’incontro ha partecipato anche il Governatore della Toscana, Rossi.