“LA REALIZZAZIONE della cittadella Universitaria, un’opera importante non solo per la città di Catanzaro, ma per tutta la Regione, rischia di trasformarsi in un gigantesco cantiere di violazioni e di abusi ai danni dei lavoratori edili coinvolti”. È quanto sostengono in una nota le segreterie provinciali di Catanzaro di Filca Cisl , Feneal-Uil e Fillea-Cgil. “Da mesi ormai – sottolineano i sindacati delle costruzioni – siamo costretti a promuovere azioni di lotta per difendere il diritto al salario di decine di lavoratori impegnati in una delle Società partecipanti alla realizzazione dell’opera. Alcuni lavoratori, infatti, vengono pagati in forte ritardo e sempre a seguito di azioni di lotta, che costano sacrifici e rinunce nella stessa busta paga”. I sindacati evidenziano inoltre che l’azienda “mentre erano in corso le proteste e le azione di lotta, ha fatto giungere ai lavoratori 12 lettere di licenziamento. Tale decisione è di una gravità inaudita, inquadrandosi in un’attività di rappresaglia antisindacale, tale che possa valere come deterrente per il resto degli operai”. “Come organizzazioni sindacali – aggiungono – siamo convinti che l’università “Magna Graecia” non dovrebbe abdicare al ruolo di controllo delle procedure corrette in tema di lavoro, vigilando e stando molto attenta alle denunce delle organizzazioni sindacali alle quali stà a cuore la realizzazione dell’opera nel più breve tempo possibile e con la garanzie dei diritti in tema di lavoro”. Filca, Fillea e Feneal hanno chiesto infine all’Università di Catanzaro di convocare nei prossimi giorni l’azienda in modo da “rimuovere i fattori di conflitto, partendo dalla revoca dei licenziamenti”.