Le aziende italiane hanno chiesto a settembre 83,6 milioni di ore di cassa integrazione con un calo del 19,1% rispetto a settembre 2010. Lo comunica l’Inps precisando che rispetto ad agosto, mese però pocò significativo perchè quello in cui si concentrano le chiusure per ferie delle imprese, si è registrato un aumento del 47,2%. Nei primi nove mesi dell’anno la cassa integrazione ha raggiunto quota 732,1 milioni di ore con un calo del 20,9% rispetto allo stesso periodo del 2010. Il calo maggiore rispetto al mese di settembre 2010 – segnala l’Inps – lo fa registrare la cassa integrazione straordinaria (cigs) che passa da 44,8 a 33,7 milioni (-24,9%), soprattutto grazie al settore industriale (-31,5%). Più contenute sono le diminuzioni della cassa ordinaria (cigo), che da 26 milioni scende a 21 (-19,3%), con una calo nel settore industriale del 20% e nel settore edilizio del 17,1%, e della cassa in deroga (cigd) che da 32,3 passa a 28,8 milioni (-10,8%).
Dal Rapporto Inps emerge anche come le domande di disoccupazione ad agosto 2011 sono state 67 mila contro le 69.500 del 2010, con una diminuzione del 3,7%. Lo fa sapere l’Inps. Anche le domande di mobilità – si legge in una nota – sono scese, passando dalle 6.800 del 2010 alle 6.100 del 2011, con un calo del 10,6%.Per il segretario generale aggiunto Cisl, Giorgio Santini:”Pur proseguendo la riduzione tendenziale della cassa integrazione, con 83,6 milioni di ore autorizzate in settembre e quindi il 19,1% in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno, preoccupa moltissimo l’aumento delle ore di cig rispetto agli ultimi 2-3 mesi”. Lo dichiara in una nota Giorgio Santini, segretario generale aggiunto della Cisl, commentando i dati diffusi oggi dall’Inps sulla cassa integrazione a settembre. “Evitando il confronto con il solo agosto, mese in cui si registra l’abituale forte calo stagionale – sottolinea Santini- l’aumento si riscontra, infatti, sia su giugno che su luglio. A fronte di richieste di cassa integrazione ancora così elevate, è necessario finalizzare le politiche attive per il reimpiego e migliorarne la qualità, estendendole a tutti i lavoratori in cassa integrazione, approntando percorsi ed incentivi specifici per coloro che sono vicini alla scadenza del sostegno al reddito, realizzando un reale collegamento con i fabbisogni formativi effettivi. Va confermata la proroga per il 2012 di tutta la normativa anti-crisi ed assicurata la necessaria copertura finanziaria per gli ammortizzatori sociali, ma vista la strutturalità del fenomeno si deve andare verso la sostituzione degli ammortizzatori in deroga con un sistema a regime, responsabilizzando maggiormente le aziende e valorizzando la bilateralità”. “Vanno infine sviluppate – conclude Santini – tutte le potenzialità della contrattazione aziendale in chiave di sostegno agli investimenti ed all’occupazione”.
Sempre dal lato occupazionale, le microimprese si confermano volano di crescita. Si tratta di un settore che in Italia rappresenta il 94,9% delle imprese attive, il 46,7% dell’occupazione e il 33,3% del valore aggiunto. “Le microimprese – sottolineano i ricercatori di Fondazione Impresa – sono un patrimonio per l’economia italiana e, come dimostrano i dati, in 5 anni hanno contribuito ad aumentare l’occupazione in misura più che proporzionale rispetto al dato complessivo (+6,55% di addetti nelle microimprese contro il +6,37% del computo totale). Inoltre le microimprese hanno ribadito il loro ruolo sociale offrendo un paracadute per molte famiglie italiane, trattenendo, nonostante le difficoltà, le risorse umane all’interno dei loro organici; in effetti, nell’annus horribilis della crisi economica, il 2009, le microimprese hanno limitato la perdita di occupati: appena -1% rispetto all’intero sistema delle imprese che ha evidenziato una contrazione occupazionale più che doppia (-2,0%). Le microimprese sono attori fondamentali per il sistema economico italiano e nel nuovo decreto per lo sviluppo non dovranno essere dimenticate poiché – come sostengono i ricercatori di Fondazione Impresa – hanno dimostrato di sostenere l’occupazione nel medio periodo e durante la crisi”.
(dal sito www.conquistedellavoro.it)