“Grazie all’istituzione del Documento Unico di Regolarità Contributiva (Durc) per congruità sarà finalmente possibile affermare la legalità nei cantieri della ricostruzione post-terremoto del Centro Italia. E’ la giusta risposta ai caporali e alla diffusione del lavoro nero e irregolare”. E’ quanto annunciano le segreterie nazionali di Feneal Filca Fillea al termine dell’incontro con la Presidenza del Consiglio, presieduto dal Commissario straordinario del Governo Paola De Micheli, svolto in Sala Verde di Palazzo Chigi alla presenza di parti sociali, Ministero del Lavoro, Inps, Inail, rappresentanti delle quattro regioni (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria), concluso con la firma dell’accordo per la congruità nei cantieri post-sisma.
I PROTOCOLLI:
Il Durc per congruità rappresenta “il principale strumento in grado di contrastare il fenomeno del lavoro sommerso e irregolare, perché è proprio attraverso la verifica della congruità che si accerta la corrispondenza tra l’importo dei lavori ed il numero dei lavoratori dichiarati. Tale accertamento, in base a questa intesa, verrà fatto dal Sistema delle Casse edili su tutti i cantieri del cratere” ciò significherà verificare anche “la diretta proporzionalità tra il numero dei lavoratori dichiarati e i relativi versamenti contributivi, rispetto all’ammontare complessivo dell’opera. Ciò permetterà di contrastare fenomeni di lavoro sommerso e irregolare ed evitare che le imprese non in regola sviluppino una concorrenza sleale a danno delle tutele dei lavoratori.”Per Feneal Filca Fillea “adesso dopo l’accordo sulla congruità, e fiduciosi che il tavolo tecnico produca presto il corretto dimensionamento delle percentuali di incidenza, serve che il Ministero degli Interni rafforzi con le terze linee guida lo strumento del settimanale di cantiere, da inviare in forma semplificata anche alle Casse Edili. A quel punto con anche la generalizzazione del settimanale di cantiere e della comunicazione delle notifiche preliminari al sistema delle Casse edili, si chiuderebbe il cerchio rispetto ad un sistema di controlli che mira a garantire tutele dei diritti e qualità del lavoro nei cantieri della ricostruzione post Sisma 2016.” Per tutto questo “l’accordo sottoscritto oggi rappresenta una importante conquista per i lavoratori edili che potranno finalmente disporre, per ora nelle quattro regioni del Cratere del sisma, ma si spera presto in tutta Italia, di uno strumento indispensabile al contrasto del lavoro nero, del caporalato e dello sfruttamento illegale della manodopera” concludono i sindacati, sottolineando che “ sono questi i segnali di cui ha bisogno il settore delle costruzioni per agganciare la ripresa all’insegna della legalità e della qualità del lavoro e del sistema impresa.”