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Cantieri ancora a rischio. Le proposte della Filca

Cantieri ancora a rischio. Le proposte della Filca

22-10-2003
SICUREZZA. La ricetta presentata in conferenza stampa, con Pezzotta e Pesenti: una “patente” a punti per le imprese, libretto formativo, forme premiali, diffusione capillare sul territorio dei Rlst
UN TASSO di infortuni ancora elevato nei cantieri edili e il costante insorgere di malattie professionali: il lavoro svolto da muratori, carpentieri, ferraioli è ancora oggi, a 10 anni di distanza dalla legge 626 sulla sicurezza e ad otto dalla legge 494 (meglio nota come “direttiva cantieri”) tra i più a rischio di infortunio nel nostro Paese. “È una situazione preoccupante – ha dichiarato Savino Pezzotta, nella conferenza stampa sulla sicurezza nei cantieri – e il rischio in Italia è molto più alto anche rispetto ai partner europei, così come alto resta il ricorso al lavoro nero”. Timori condivisi dal segretario generale della Filca, Domenico Pesenti, che ha presentato le proposte operative di intervento degli edili Cisl in materia: “Chiediamo innanzitutto una patente a punti per le imprese edili – ha spiegato – per stabilire una soglia minima di criteri per avviare l’attività, che tagli punti alle aziende che non rispettano le norme sulla sicurezza, con la conseguente esclusione dagli appalti. Accanto a questa, la definizione di forme premiali a carattere contrattuale o normativo per le imprese che applicano la normativa sulla sicurezza”. Forme premiali che possano rendere strutturale il conflitto d’interessi tra committente ed esecutore dei lavori, come la norma sulla detraibilità del 36% del costo di ristrutturazione, che fa emergere lavoro nero e sommerso. Inoltre, un libretto formativo della sicurezza a certificazione dell’avvenuta formazione del lavoratore, nonchè la diffusione capillare sul territorio dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale (Rlst). Nel 2002, le persone vittime di infortuni in edilizia sono state 290; nel 2001 erano state 325, oltre il 10% in più. Dal 2000 al 2002 si è comunque registrato un calo degli incidenti da lavoro (da 102.818 a 99.247). Il miglioramento, evidenziano gli edili Cisl, deriva dall’applicazione delle norme 626 e 494, dall’estensione della rappresentanza (Rls e Rlst) dei lavoratori, dall’azione degli enti bilaterali del settore, dalla contrattazione e dalla sperimentazione del Durc. Da tenere presente che i dati complessivi comprendono anche gli infortuni “in itinere”, che sono in deciso aumento (»11%) e rappresentano ormai la seconda causa di morte dopo la caduta dall’alto (26%). “Il rafforzamento della cultura della prevenzione – nota il responsabile nazionale della Filca – rappresenta un risparmio per l’intera collettività, considerando il costo sociale degli infortuni, pari a 28 milioni di euro: il non rispetto delle regole è un guadagno solo per il singolo imprenditore, ma un costo per tutta la società”. Elevato, inoltre, il numero di incidenti tra gli apprendisti: nel 2001, a fronte di circa 35 mila apprendisti, si sono verificati 7.377 infortuni, pari al 21% degli occupati, in pratica, un giovane su cinque. “Un numero di incidenti anche mortali così elevati, dimostra la necessità di maggiore formazione e informazione sulla sicurezza – ha sottolineato Pesenti. La quota, inoltre, di lavoratori extracomunitari iscritti alle Casse Edili è del 25%, per un lavoro sottostimato e sottopagato. Nel 2001, sono stati 3.284 i lavoratori che hanno riportato un’invalidità permanente, 87.096 quelli con invalidità temporanea. Si muore di più tra i 35 e i 49 anni e tra i 18 e i 34 anni. Una concentrazione dovuta al fatto che la massa dei lavoratori edili si concentra in tali fasce. Ma i dati dimostrano che il rischio cala al crescere della dimensione aziendale, nel caso cioè di maggiore rispetto delle normative del Contratto nazionale di lavoro; dove cioè è possibile una presenza e un’azione sindacale. “Il lavoro edile – conclude Pesenti – è in sè usurante, pesante, disagiato e pericoloso. E’ un lavoro che non si può fare a tutte le età e per questo siamo fortemente contrari all’allungamento dell’età pensionabile, per la natura stessa del settore, che avendo poca continuità lavorativa costringerebbe a lavorare tutti fino a 65 anni, con conseguenze immaginabili per la sicurezza delle persone. Ed è per questo che sosteniamo con convinzione lo sciopero della Confederazione contro la proposta del Governo in tema previdenziale”.

Francesco Tobia

L’arma del Durc contro lavoro nero e incidenti
IL DURC rappresenta il mezzo più efficace per lottare contro il lavoro nero, facilitando il dialogo tra gli enti di emanazione pubblica e quelli di emanazione delle parti sociali, con l’obiettivo di regolarizzare i lavoratori sul piano contributivo e, di conseguenza, su quello della sicurezza. A fronte di gare di appalto “regolari”, ciò che capita di frequente è che l’impresa sleale, volendo risparmiare nella fase post-gara altera il corretto andamento del mercato tagliando i costi del personale e della sicurezza. Circa i costi del personale, visto che le imposte e le contribuzioni vengono versate separatamente a 3 enti diversi, Inps, Inail e Casse Edili, le imprese non corrette spesso denunciano un numero diverso di ore e di lavoratori ad ogni struttura, arrecando così danno sia alle casse dello Stato, che al salario dei lavoratori, con problemi in campo previdenziale oltre che fiscale. Di fronte a questa irregolarità da parte delle imprese, a causa anche della mancanza di un controllo incrociato da parte degli enti, già dal 1996 nasce nell’ambito della Filca nazionale, l’idea di un documento unico di regolarità contributiva ( Durc ), per riunire le certificazioni Inps , Inail e Casse Edili , che indicano i versamenti sostenuti e permettono la riscossione degli stati di avanzamento dei lavori da parte delle imprese. Per il rilascio di questo documento viene istituito uno Sportello Unico che può essere ubicato in uno degli enti sopracitati. In questo contesto, risulta evidente il rapporto esistente tra lavoro irregolare e sicurezza sul lavoro: in un cantiere, infatti, dove c’è lavoro nero c’è anche clandestinità e laddove si risparmia sui costi di lavoratori avvengono di conseguenza, anche, tagli ai costi della sicurezza. Il Durc, oltre che in Umbria , dove è stato inizialmente sperimentato, è anche operativo a Sassari dall’1 settembre 2000, Bologna (la procedura è stata avviata nel marzo 2002), Roma (l’accordo è operativo dall’1 settembre 2002; lo sportello che coordina le pratiche si trova nella sede dell’Inail), Milano (lo sportello per il rilascio del Durc, presso l’Inps, è attivo da giugno 2001).

Francesco Tobia

La prevenzione nel sistema Cisl
LA CISL considera la prevenzione dei rischi sui luoghi di lavoro l’obiettivo principale dell’azione sindacale e condizione indispensabile per ogni politica di integrazione e sviluppo sociale ed economico. Per rendere visibile questo impegno e costruire un linguaggio comune sui temi della prevenzione, avviando una campagna di sostegno per l’applicazione del 626, la Cisl ha costituito, a partire dal ‘97, uno Sportello nazionale Salute e Sicurezza , a disposizione delle strutture Cisl sul territorio, dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (Rls) e degli stessi lavoratori. Su queste basi, nel 1998, è stata creata una rete territoriale di servizi Cisl sviluppatasi gradualmente sull’intero territorio nazionale a sostegno dell’attività degli Rls, denominata ” Punto di incontro 626 “. Con gli obiettivi di diffondere informazioni sulla normativa in tema di sicurezza sul lavoro fornire risposte a quesiti in materia di prevenzione dei rischi e favorire lo scambio di esperienze e buone pratiche, il sistema dei punti di incontro 626 ha ritenuto importante integrarsi, nel 2001, con la rete di servizio dell’ Inas , il patronato della Cisl, sia a livello nazionale che territoriale, arricchendo in questo modo anche l’offerta consulenziale in materia di prevenzione dei rischi e di risarcimento. Ad oggi inoltre sono 75 i Punti di Incontro 626 presenti su tutto il territorio nazionale, a cui si aggiungono più di 20 Sportelli dedicati esclusivamente al Mobbing, Per rafforzare il collegamento tra le diverse realtà territoriali e lo Sportello nazionale salute e sicurezza, la rete dei Punti di incontro 626 si avvale di un sito internet dedicato (www.626.cisl.it).
I rischi per chi lavora in cantiere
IN UN CANTIERE per la costruzione di un palazzo possiamo individuare, di norma, sei macro fasi di lavoro. 1. Scavi : a questi sono correlati i rischi di: – caduta di materiale dall’alto – caduta di persone – franamento della parete – investimento da parte dei mezzi meccanici – colpi di sole 2. Trasporto e stoccaggio materiale : a questo sono correlati i rischi di: – caduta, investimento di carichi in movimento – caduta di materiali dall’alto – abrasioni e schiacciamento delle mani e dei piedi – lesioni dorsolombari – investimenti in partenza ed arrivo dei carichi – investimento da parte di mezzi meccanici – ribaltamento materiale accatastato – ribaltamento dei mezzi di trasporto – punture da chiodi ai piedi – schiacciamento dei piedi – irritazione degli occhi – irritazione delle vie respiratori 3. Gli impasti : ai quali sono correlati i rischi di: – azionamenti accidentali – caduta di materiale dall’altro – contatto con organi in movimento – danni all’udito – folgorazione elettrica – lesioni dorso lombari – avvelenamenti – irritazione delle vie respiratorie – irritazione della pelle e ustione da sostanze chimiche – uso scorretto e pericoloso di sostanze nocive 4. La costruzione , che divideremo nelle fasi di lavoro del legno, del ferro, dell’armatura, del getto, del disarmo, dell’intervento sul costruito, della demolizione, montatura ponteggi, salita, lavoro sui ponteggi, lavoro su coperture, portare ed usare la corrente. Il lavoro del legno comporta i rischi di: – danni all’udito – caduta di materiali dall’alto – folgorazione elettrica – taglio delle dita – proiezioni di schegge sugli occhi La lavorazione del ferro comporta i rischi di: – caduta di materiale dall’alto – abrasioni e schiacciamenti alle mani – ferite e punture di chiodi ai piedi – proiezione di schegge sul viso – urti contro carichi sospesi – lesioni dorsolombari La fase di armatura comporta i rischi di : – caduta da ponteggi e da scale a mano – caduta di materiale dall’alto – investimento della armature – investimento da materiale portato a mano – abrasioni , colpi e ferite alle mani – punture da chiodi ai piedi e alle mani – lesioni dorsolombari La fase del getto è correlata ai rischi di: – caduta di materiali dall’alto – caduta di persone per rottura dei materiali – investimento all’arrivo e alla partenza della – movimenti accidentali del tubo della pompa – ferite e punture ai piedi da chiodi e spezzoni di tondino – lesioni dorsolombari La fase di disarmo sono correlati i rischi di: – caduta da ponteggi e di scala a mano – caduta di materiali dall’alto – caduta di persone o cose attraverso fori nei solai e sulle pareti esterne – investimento da materiale portato a mano – abrasioni,colpi e ferite sulle mani – punture da chiodi ai piedi e alle mani Le fasi di rottura (intervento) sul già costruito (es.esecuzione di tracce) è correlata ai rischi di: – abrasioni a colpi sulle mani – esposizione a rilevanti quantità di polvere – proiezione di schegge sugli occhi e sul capo – caduta di materiali sui piedi Alla demolizione , sono correlati i rischi di: – caduta di materiale dall’alto – danni all’udito e da vibrazioni – inspirazione di grande quantità di polvere – proiezione di schegge sugli occhi – abrasioni e schiacciamento alle mani – punture di chiodi e schiacciamento dei piedi – lesioni dorsolombari La montatura di ponteggi è correlata al rischio di: – caduta materiali dall’alto – caduta di persone dall’alto – abrasioni e schiacciamento alle mani – punture di chiodi e schiacciamento dei piedi – lesioni dorsolombari 5. Il lavoro sui ponteggi è correlato ai rischi di: – caduta materiali dall’alto – caduta di persone dall’alto – abrasioni e schiacciamenti alle mani – punture di chiodi e schiacciamento dei piedi – trascinamento del ponteggio da parte del gancio della gru – folgorazione elettrica Lavoratore in quota (sulle coperture) è correlato ai rischi di: – caduta attraverso i lucernari – caduta per sfondamento del piano della copertura – caduta dai bordi della copertura – scivolamento lungo la copertura 6. Uso dell’energia elettrica in cantiere : è correlato ai rischi di : – folgorazione elettrica – ferite alle mani.
Consigli utili in caso di infortunio
1. IL LAVORATORE, o un suo collega, è obbligato a comunicare immediatamente al datore di lavoro qualsiasi infortunio gli accada (anche se di lieve entità); 2. le prime cure devono essere prestate dal datore di lavoro presso le strutture sanitarie del cantiere; 3. dopo le prime cure il lavoratore infortunato deve essere trasportato, a cura dell’azienda, all’ospedale più vicino. 4. la struttura sanitaria deve: – prestare le cure sanitarie; – raccogliere le informazioni sulla dinamica dell’infortunio; – fare la diagnosi; – decidere la prognosi; – decidere per l’eventuale ricovero. 5. Il Rlst (oppure il Rls, se presente) deve: – accompagnare l’infortunato in ospedale per controllare che non venga fatta una descrizione errata dell’infortunio sul certificato; – recarsi al più presto sul luogo dell’infortunio; – ricostruire la dinamica e le cause dello stesso; – verificare l’applicazione di tutte le norme di sicurezza e l’efficienza dei materiali; – verificare se sono già avvenuti altri infortuni per la stessa causa; – verificare l’esatta stesura del registro infortuni e che l’azienda non dichiari una retribuzione superiore a quella percepita dal lavoratore e sulla quale l’Inail deve calcolare l’indennità temporanea; – entro i 3 giorni successivi l’evento, in collegamento con i colleghi del patronato Inas, attiverà una pratica di infortunio patrocinata, allegando: a) il mandato di patrocinio (mandato di assistenza), firmato dall’infortunato o da un familiare nei casi più gravi; b) la scheda informativa (utilissima per raccogliere notizie sulle cause e le motivazioni dell’evento, sapere se l’infortunato è già titolare di rendita Inail e se ha già subito altri infortuni); c) il certificato di infortunio, rilasciato dai sanitari che hanno curato il lavoratore, con diagnosi e prognosi.
 Glossario
Addetti alle emergenze Sono i lavoratori incaricati dal datore di lavoro per l’attuazione delle misure di protezione e prevenzione e della gestione delle emergenze. Assegno di invalidità Prestazione pensionistica erogata in presenza di una riduzione della capacità lavorativa di almeno il 67%, in presenza di 5 anni di contribuzione, di cui almeno 3 nell’ultimo quinquennio. Cassa Edile E’ uno dei tre Enti Paritetici del settore. La sua funzione principale, attribuita dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, è quella di ricevere dalle imprese gli accantonamenti per Gratifica Natalizia (la 13a mensilità, che gli edili non hanno), ferie, l’Ape (la pensione in edilizia) e le prestazioni aggiuntive. Coordinatore in fase di progettazione Professionista architetto, ingegnere, geologo, geometra, perito industriale, al quale viene dato l’incarico di valutare già in fase di progetto che l’opera da costruire abbia caratteristiche tali da poter essere realizzata applicando le norme di sicurezza. Coordinatore in fase esecutiva E’ un tecnico con competenze specifiche in materia di sicurezza nei cantieri. Ha le stesse caratteristiche del Coordinatore in fase di progettazione e quindi può essere un architetto, un ingegnere, un perito o un geometra. Ctp (Comitato Tecnico Paritetico) Ente bilaterale con gestione paritetica per la sicurezza dei lavoratori in edilizia Direttiva cantieri Il D.Lgs. 494/96, mdoficato dal D.lgs. 528/99, è il recepimento italiano della Direttiva europea relativa alle “prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili”, nota come Direttiva Cantieri. Durc Documento unico di regolarità contributiva. Attesta l’adempimento, in misura congrua, degli obblighi di legge – da parte dell’impresa – relativi ai versamenti dei contributi, per i propri lavoratori dovuti all’Inps, all’Inail ed alla Cassa Edile. Enti Bilaterali (e Paritetici) Sono gli enti del settore edile, costituiti o gestiti pariteticamente tra il sindacato e i datori di lavoro. Gli enti sono presenti in tutte le realtà provinciali e sono coordinati da una struttura nazionale: Casse Edili, coordinate dalla Commissione Nazionale Casse Edili (Cnce), Scuole di Formazione Professionale, coordinate dal Formedil e Comitati Tecnici Paritetici, coordinati dalla Cncto (Commissione Nazionale Comitati Tecnici Paritetici) Inas E’ il patronato della Cisl che assiste gratuitamente i cittadini per i problemi previdenziali e assistenziali. In particolare, fornisce ai lavoratori la propria consulenza e tutela per quanto riguarda l’assicurazione per gli infortuni sul lavoro. Infortunio “in itinere” Infortunio per motivi di lavoro, subito da un lavoratore dipendente soggetto all’obbligo assicurativo, al di fuori del luogo di lavoro, (ad esempio nel tragitto casa-lavoro o nello spostamento da un cantiere ad un altro). Malattia professionale La malattia contratta nell’esercizio e a causa del proprio lavoro viene risarcita dall’Inail. Esistono malattie “tabellate” (cioè previste in un’apposita tabella) e malattie “non tabellate”, al di fuori di quell’elenco. Per queste ultime spetta al lavoratore dimostrare che il danno subito è stato causato dall’attività svolta. Prevenzione e sicurezza La legge italiana prescrive che il datore di lavoro provveda alla prevenzione degli infortuni e alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Si tratta, da una parte, di applicare le norme previste di tutela della sicurezza, dall’altra, di predisporre ed effettuare le misure di prevenzione e protezione dei lavoratori. In particolare, il datore di lavoro ha l’obbligo di informare e formare i lavoratori sui rischi che possono correre e su ciò che devono fare per proteggersi e prevenire tali rischi. Rls E’ il Rappresentante dei lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza. Viene eletto dai lavoratori in una apposita assemblea. Rlst Viene nominato dalle organizzazioni sindacali di categoria ed eletto dai lavoratori, con competenza su un’area territoriale specifica.

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