Umbria
Giù le mani sulla questione sicurezza nei cantieri edili. Potrebbe essere questo, in estrema sintesi, il senso del messaggio che gli edili umbri della Cisl inviano all’assessore alla Sanità dell’Umbria, Maurizio Rosi, che ha reso pubblici i dati relativi alla prima fase della campagna di vigilanza e informazione contro gli infortuni sul lavoro in edilizia, condotta ne l mese di giugno dalla Regione in collaborazione con le Asl e la Direzione regionale del lavoro, che, secondo un comunicato del servizio Prevenzione e Sanità pubblica della stessa Regione, sarà ripresa e sviluppata nel prossimo mese di settembre. E sarebbero stati 59 i cantieri visitati, secondo l’assessorato umbro, con 26 sanzioni per illecito amministrativo e 48 prescrizioni. Insieme alla vigilanza, la campagna, che avrebbe dovuto prevedere il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, prevede una vasta attività di informazione e sensibilizzazione, con la convocazione di assemblee di lavoratori nei cantieri in tutto il territorio umbro. Su questi punti, però, si registra la reazione del responsabile della Filac Cisl umbra, Osvaldo Cecconi: “Dal sindacato era partita la proposta di fare di giugno il mese della sicurezza nei cantieri, coinvolgendo le Asl, con assemblee mirate sui posti di lavoro. Purtroppo, all’iniziativa hanno aderito soltanto le Asl di Foligno, Gubbio e Città di Castello, mentre le altre hanno garantito una disponibilità per il prossimo settembre”. Circa il coinvolgimento dei sindacati, sbandierato da Rosi, il sindacalista Filca solleva più di una perplessità, “in quanto è da circa un anno che non abbiamo un incontro con l’assessore regionale alla Sanità, mentre quello che è emerso dalle informazioni che abbiamo raccolto, in seguito all’attivazione del confronto con i 4 distretti sanitari di Perugina, è che la prevenzione non viene effettuata per la mancata ripartizione dei fondi necessari da parte dell’assessorato guidato da Rosi. Circa poi i dati diffusi sugli infortuni – aggiunge Cecconi -non ci è dato di fare ancora una verifica, non essendo riusciti a parlare con l’assessore, mentre l’unico riscontro possibile finora riguarda le cifre forniteci dal direttore della sede regionale umbra dell’Inail, Di Nepi, secondo cui risulterebbe in calo il trend degli incidenti in edilizia, ma solo grazie all’applicazione del Documento unico di regolarità contributiva (Durc), che nasce da un’idea della Filca Cisl”. I dati dell’Inail, resi noti dall’istituto la scorsa settimana, hanno rilevato, infatti, la diminuzione nel 2003 del 9,1% degli infortuni in edilizia in Umbria rispetto all’anno precedente. Gli incidenti denunciati sono scesi da 2.793 a 2.540. la contrazione in edilizia si iscrive nel calo generale degli infortuni sul lavoro che, in Umbria, seguendo il trend nazionale, sono scesi dai 21.290 del 2002 ai 20.587 del 2003, con una diminuzione percentuale del 3,3. e per l’assessore umbro alla Sanità, Rosi, la sicurezza si conferma come una delle priorità della Regione, di importanza strategica nei documenti fondamentali della programmazione regionale in materia sanitaria ed economica (Dap e Piano sanitario) e nel Patto per lo sviluppo. “Nella nostra concezione, – ha concluso – una alta civiltà del lavoro non è un ostacolo, ma , al contrario, una risorsa per sviluppo e per qualità dello sviluppo”. Ammesso, tuttavia, che ci si ricordi dell’importanza della partecipazione del sindacato su una materia di primaria importanza per la salute dei lavoratori.
Fr. To.