“Mentre si continuano ad annunciare gli investimenti in Raffineria, con relativo ritardo nell’attuazione degli stessi, che tra l’altro non sono la panacea di tutti i mali), le imprese edili presenti dentro la fabbrica fanno ricorso ad altri ammortizzatori sociali”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Filca-Cisl Caltanissetta, Francesco Iudici, a proposito della situazione nella Raffineria di Gela.
“Esaurita l’esperienza della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (avendone goduta nei limiti previsti dalla normativa), si è fatto ricorso al Contratto di Solidarietà: sono oltre 230 i lavoratori edili operanti in seno all’indotto dello stabilimento di Gela interessati dal provvedimento. Si muore di fame. Le famiglie crollano sotto i colpi impietosi della crisi economica. Questo fenomeno alimenta il lavoro nero. Basta scorgere qualche dato diffuso dalla Guardia di Finanza in occasione del consuntivo 2010. Nel comparto del “sommerso d’azienda” e “lavoro nero” sono stati, infatti, individuati 40 evasori totali, cioè operatori economici sconosciuti al fisco (con un incremento dell’11% rispetto al 2009), nonché 49 lavoratori in nero e/o irregolari, ritenute su redditi di lavoratori dipendenti in nero non operate per 1.211.119 euro. Ma non è solo questo fenomeno a preoccupare. C’è anche un’altra piaga che ha preso diffusamente piede con la “motivazione della crisi economica”: la cresta sulla busta paga dei lavoratori. Sono fenomeni che vanno combattuti e debellati attraverso una proficua collaborazione con gli enti preposti e le forze dell’ordine affinchè la cultura della legalità diventi la regola in ogni cantiere edile”.
Per Iudici “occorre anche una presa di coscienza della politica per ridare speranza alle comunità sfiduciate. La politica, a tutti i livelli, è assente. La Provincia, tutti i comuni della provincia nissena, non possono vivere di annunci, è solo fumo negli occhi. Occorrono fatti concreti. La politica ha il compito di rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono l’effettuazione degli investimenti. Il territorio soffre. Le opere pubbliche sono ormai un lontano ricordo. L’edilizia privata è una chimera. L’effetto annuncio non paga. Servono i fatti. La Siracusa-Gela non è stata ancora completata, del porto di Gela se ne discute da oltre vent’anni, i lavori dell’Agrigento-Caltanissetta (il versante che interessa la nostra provincia) saranno appaltati tra qualche mese. Per lenire il dramma della disoccupazione, chiediamo a tutti gli enti che possono fare appalti in provincia di Caltanissetta di cantierare tutto quello che è possibile per evitare la desertificazione di intere città ed interi nuclei familiari che non trovando lavoro iniziano ad emigrare come negli anni ’50. Infine – conclude il segretario generale della Filca nissena – occorre anche una seria riforma del fisco. Ecco, perché, venerdì prossimo, la Filca Cisl Caltanissetta parteciperà con una propria delegazione alla mobilitazione regionale organizzata dal Segretario Generale della Cisl siciliana, Maurizio Bernava, che si terrà a Caltanissetta: più lavoro, più salario, meno fisco è il tema della manifestazione. L’evento promosso dal Segretario Nazionale Cisl Raffaele Bonanni, si svolgerà in ogni Regione”.