Intervento di Franco Iudici, segretario generale Filca-Cisl Caltanissetta
La provincia di Caltanissetta si è arenata: crollano i ponti, crolla anche il settore edile. Nel periodo ottobre 2017-marzo 2018 il totale di lavoratori attivi è di 2092, con un saldo negativo di 171 rispetto alo stesso periodo dell’anno precedente (ottobre 2016-marzo 2017). Il dato non è puramente simbolico perché in provincia di Caltanissetta nel periodo precedente alla crisi economica si registrava una presenza di circa 4.000 lavoratori edili: il crollo, perciò, è di circa il 50%. Si rileva, invece, un lieve incremento del numero di aziende (da 421 nel periodo ottobre 2016-marzo 2017 a 433 nel periodo ottobre 2017-marzo 2018) che non deve trarre in inganno perché negli anni precedenti hanno chiuso i battenti centinaia di aziende edili. Il dato negativo lo conferma anche il numero delle ore lavorate (oltre un milione nel periodo ottobre 2016-marzo 2017, appena 850 mila nel periodo ottobre 2017-marzo 2018) e anche il monte salari (dai 13 milioni del periodo ottobre 2016-marzo 2017 ai 10 milioni del periodo ottobre 2017-marzo 2018). Ciascuno annuncia la sua parabola di milioni di euro come il miracolo evocato dal Vangelo, la moltiplicazione dei pani e dei pesci, ridisegnando una dimensione territoriale immaginaria: il tessuto economico, in realtà, è ridotto allo stremo. I soldi sembrano arrivare da un giorno all’altro, ma il salvadanaio è ancora vuoto. E, come se non bastasse, crollano anche i ponti. Dopo il Geremia sulla statale 626 Gela-Caltanissetta, le forti piogge cadute sulla strada provinciale 38 hanno cancellato un ponte isolando Mussomeli. Non era solo un pezzo importante della strada provinciale, ma una via necessaria per la vita quotidiana di molti cittadini. Il crollo del ponte ha provocato uno squarcio nel cuore di questa fetta di provincia, l’ennesima data che rimarrà impressa nella nostra memoria. Attraversando la zona interna è evidente l’importanza delle opere di manutenzione, di cura, di attenzione nei confronti delle infrastrutture: la sicurezza del tessuto viario deve essere al primo posto dell’agire quotidiano. Fortunatamente la provincia di Caltanissetta non piange vittime, ma questa terra seppur piccolissima deve far sentire la sua voce e le sue reali necessità. Insieme alla Confederazione, la Ust Cisl Agrigento Caltanissetta Enna, chiederemo al Libero Consorzio di Caltanissetta tempi certi e immediati per la ricostruzione del ponte crollato. I temi che porteremo al tavolo di confronto saranno tantissimi, dalla viabilità, all’edilizia scolastica, al recupero dei centri storici. Chiederemo di attivare una task force permanente che, attraverso gli strumenti della protezione civile, acceleri le procedure di ricostruzione e/o di manutenzione di tutte quelle infrastrutture che necessitano di interventi indifferibili. La viabilità interna è ormai anacronistica, obsoleta per essere considerata un’arteria di scorta, assai lontana dalle esigenze del terzo millennio. Ma è tutto il sistema dei trasporti che non funziona, le ferrovie sono all’anno zero. Occorre uno sforzo concreto, senza precedenti per accendere una nuova alleanza sociale capace di muoversi attorno a obiettivi condivisi dove la politica è chiamata ad alzare il livello di attenzione verso un territorio depredato che soffre maledettamente la crisi del lavoro. C’è tutto un sistema in caduta libera. E’ notte fonda per l’edilizia della provincia perché in questi anni la crisi è stata come il tornado che ha spazzato via in maniera impietosa aziende e lavoratori. La classe dirigente deve cambiare soprattutto mentalità e parlare di obiettivi condivisi come infrastrutture, edilizia scolastica, riqualificazione dei centri urbani, prevenzione del territorio, edilizia ecosostenibile: sono questi gli ingredienti necessari per fare ripartire il settore delle costruzioni.