A Caltanissetta la crisi economica travolge l’edilizia. “I numeri sono impietosi – dichiara Francesco Iudici, segretario generale della Filca nissena – e fotografano un settore, quello edile, che attraversa un periodo nero. Le richieste di cassa integrazione sono ormai all’ordine del giorno. La Turco Costruzioni srl, azienda che opera nell’indotto del petrolchimico di Gela, per evitare 37 licenziamenti, ha firmato nel giro di pochi mesi, per ben tre volte, la cassa integrazione ordinaria. L’azione del sindacato, Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil, ha scongiurato questo pericolo. L’ultimo intervento di Cigo, firmato con il sindacato del settore costruzioni, riguarda 37 operai. La carenza di commesse è evidentissima, la pioggia di investimenti annunciati e non concretizzati all’interno della Raffineria stanno rivelando la precarietà del nostro tessuto economico. Le imprese ricorrono con una frequenza senza precedenti agli ammortizzatori sociali. Non si possono disattendere gli accordi sindacali. Leggi il documento
La classe politica non può stare li ferma a guardare, ha il compito di rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono l’effettuazione di tali investimenti. Certo, i 250 milioni di euro non sono la panacea di tutti i mali. Il territorio soffre. Non si vede programmazione all’orizzonte. Le opere pubbliche sono ormai un lontano ricordo. L’edilizia privata è una chimera. L’effetto annuncio non paga. Servono i fatti. La Siracusa-Gela non è stata ancora completata, del porto di Gela se ne discute da oltre vent’anni, i lavori dell’Agrigento-Caltanissetta inizieranno ancora tra qualche mese. Il cantiere riguarderà soltanto la provincia della Valle dei Templi. Per lenire il dramma della disoccupazione, chiediamo a tutti gli enti che possono fare appalti in provincia di Caltanissetta di cantierare tutto quello che è possibile per evitare la desertificazione di intere città ed interi nuclei familiari che non trovando lavoro iniziano ad emigrare come negli anni ’50. La Cedis ha dichiarato di avere un esubero di 40 lavoratori.
Stigmatizziamo il comportamento della Raffineria di Gela che ha partecipato alla riunione presso il Centro per l’Impiego di Gela solo per un fatto formale, non potendo assumere decisioni. Mancavano i vertici aziendali che avrebbero potuto informare in modo più dettagliato le parti del tavolo di trattativa. La crisi è evidente. La Ma. Prefabbricati nei giorni scorsi ha annunciato un esubero di dieci unità lavorative presso l’impianto produttivo di Piana del Signore, sempre per carenze di commesse. Il calo e la mancata programmazione nel settore edile, non ha risparmiato nemmeno la Cosila, che tra il 2008 e l’inizio del 2009, ha fatto ricorso per ben tre volte alla Cigo. L’ultima l’11 marzo 2009 per 13 dipendenti su 15 in organico. Nella nostra azione, il sindacato delle costruzioni coinvolgerà in tempi brevi le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil affinchè venga attivato un tavolo istituzionale per l’emergenza lavoro”, ha concluso Iudici. .