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CALCESTRUZZI VIGNOLA: CIGS A ROTAZIONE PER 27 DIPENDENTI

CALCESTRUZZI VIGNOLA: CIGS A ROTAZIONE PER 27 DIPENDENTI

“Chiediamo alle istituzioni di attivarsi al più presto per trovare una soluzione alla Calcestruzzi Vignola, compresi ovviamente tutti i controlli relativi alla sicurezza e tutela della salute dei cittadini. L’importante è decidere in tempi brevi, perché né i lavoratori né l’azienda possono sopportare dodici mesi di rallentamento o fermo dell’attività”. Lo ha dichiarato il segretario provinciale della Filca Cisl di Modena, Domenico Chiatto, dopo l’accordo sulla cassa integrazione straordinaria per grave crisi aziendale alla Calcestruzzi Vignola firmato stamattina in Provincia.
Si tratta, lo ricordiamo, dell’impresa da tempo al centro di polemiche a causa dell’impianto per la produzione di calcestruzzo e conglomerato bituminoso, realizzato da mesi a Magazzeno di Savignano ma non ancora utilizzabile.
“I lavoratori hanno già esaurito le 52 settimane di cassa ordinaria; quindi per evitare licenziamenti e messa in mobilità l’unico strumento rimasto è la cassa integrazione straordinaria a rotazione per tutti i venti operai e sette impiegati – spiega Chiatto -. Dopo una lunga discussione, stamattina abbiamo preso atto delle difficoltà che hanno investito l’azienda la quale, complice anche la crisi del settore delle costruzioni, a suo dire non è in grado di stare sul mercato a prezzi competitivi. Questo succede anche a causa delle note vicende che riguardano l’impianto di recente costruzione nel Polo 11 che, non avendo ottenuto la necessaria autorizzazione di agibilità dal Comune di Savignano, è ancora inutilizzabile”.
Il segretario degli edili Cisl sottolinea che il futuro dei lavoratori della Calcestruzzi Vignola appare incerto perché la cassa integrazione rischia di diventare l’anticamera della messa in mobilità e del licenziamento se non di tutti, almeno di una parte dei lavoratori. “Il rischio è che, dopo la decisione dell’Italcementi di chiudere il centro di macinazione di Savignano, con la perdita di 35 posti di lavoro, nel territorio venga meno un’altra attività produttiva con danni – conclude il segretario della Filca Cisl – sia per i lavoratori interessati che per l’intera comunità locale”.

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