CALABRIA, IL “CANTIERE SOCIALE” DEL PROGETTO SAN FRANCESCO

CALABRIA, IL “CANTIERE SOCIALE” DEL PROGETTO SAN FRANCESCO

Logo Progetto San Francesco PSFUn’agenda fittissima di appuntamenti per il Progetto San Francesco in Calabria. Luciano Belmonte, consigliere nazionale del Centro Studi Sociali contro le mafie Progetto San Francesco e Segretario Generale della Filca Cisl calabrese, non ha mollato la presa sul calendario dei prossimi mesi, convinto che la lotta alla criminalità organizzata sia assolutamente strutturale per lo sviluppo.
“La Calabria ha tutte le energie per opporsi alla minoranza di criminali che la tengono in ostaggio economico e politico, tuttavia per vincere  la cultura diffusa di rassegnazione e di convergenza rispettosa col modello mafioso servono strategia per lo sviluppo sostenibile e legami più forti con altre esperienze nazionali ed europee” così Belmonte durante l’incontro con Maria Teresa Morano e la squadra della Fondazione Trame a Lamezia Terme, per poi proseguire puntualizzando il principale valore del PSF “oggi occorre anche una nuova stagione antimafia, una versione aggiornata e più determinata a realizzare azioni concrete, che obbliga necessariamente ad unire gli sforzi”.
Con Belmonte, Claudio Ramaccini consigliere nazionale del PSF e Alessandro de Lisi, direttore del Centro Studi Sociali contro le mafie Progetto San Francesco. si considera questo accordo di lavoro con la Fondazione Trame molto importante poiché rafforza una rete di incubatrici sociali contro le mafie. Una prospettiva di azione comune in Toscana, per la prossima edizione decennale di Terra Futura e in Lombardia, a Como e a Cermenate per la prossima primavera.
Trame non è soltanto un festival di caratura internazionale ma anche un’assemblea permanente di proposte territoriali contro i ricatti economici e culturali dei clan, per questo il Progetto San Francesco è disponibile e onorato ad operare in sinergia, con una specifica attenzione alla lotta antimafia nel mondo del lavo. Un’alleanza a favore di un nuovo blocco sociale adatto a recidere i legami del consenso e del bisogno, alleati indispensabili per il radicamento delle mafie anche al nord.
Chilometri di strade e di cantieri, le mitiche Salerno – Reggio Calabria e “ionica” per raggiungere Monasterace e il suo sindaco perbene.
 
Con Maria Carmela Lanzetta, per firmare la prima copia del suo libro “L’Italia quaggiù” destinato allo scaffale della legalità “Pippo Fava” di Cermenate e per recuperare il progetto delle prossime azioni da realizzare, a cominciare dal meeting a Monasterace con il PSF e il sindacato.
Questo appuntamento é voluto per ufficializzare, in primavera, l’intitolazione della casa della legalità e dell’accoglienza al sindacalista Epifanio Li Puma, assassinato una settimana prima di Placido Rizzotto nelle campagne madonite in Sicilia.
Monasterace è partner istituzionale e culturale del PSF ed é un comune della rete degli enti locali aderenti al Centro Studi Sociali contro le mafie Progetto San Francesco.  In questa cittadina, ad un passo dal dissesto finanziario, si vuole insediare un incubatore di buone prassi contro il racket e per il buon governo, assieme magari ai tanti comuni lombardi già da tempo attivi nel progetto antimafia dedicato al Santo Poverello.
Un’agenda continuata poi con gli incontri di lavoro e di azione in Procura a Reggio Calabria, con gli amici Giovanni Gattuso della Fiba Cisl e  Tina Ascanelli  della Cisl di Reggio Calabria, a sostegno, forte e convinto sostegno, all’opera monumentale di contrasto antimafia di una squadra storica fino a poco tempo fa guidata da Giuseppe Pignatone.
 
Una delegazione ha voluto incontrare nel suo ufficio Michele Prestipino, una guida per il PSF, e per tante associazioni in Italia impegnate contro i ricatti dei clan, per invitarlo a proseguire fianco fianco il lavoro antimafia: presto a Cittanuova con Maria Teresa Morano, poi a Vibo Valentia e a Monasterace.
L’appuntamento in Procura é stato anche opportuno per ringraziare per il coraggioso lavoro un altro  magistrato di spessore, il Sostituto Procuratore Giovanni Musaró della DDA di Reggio Calabria.
A  Vibo Valentia si é poi tenuta la prima riunione operativa con la Cisl Scuola Calabria, con il suo segretario generale Giovanni Policaro, nella sede dell’istituto magistrale Capialbi.  Questo istituto vanta una tradizione di grande attenzione alla legalitâ, e come sottolinea il suo preside Michele Piraino, risulta essere all’avanguardia per la una nuova pedagogia della responsabilità sociale.
Con il PSF e con il gruppo di sindacalisti, insieme anche a Fabio Blandino della Filca Cisl, è partito il “cantiere” per il prossimo appuntamento di esortazione civile: lavoro, legalità e scuola le parole chiave del programma dei lavori.
Infine una nota di colore, la bellezza di una regione a strapiombo sul Mediterraneo, anche con la pioggia e con la nebbia e illuminata a sprazzi dalla volontà straordinaria di uomini e donne che non vogliono vivere e morire soffocati dall’alito pesante della zona grigia alleata dei clan e che non si piegano ai ricatti quotidiani del potere mafioso. Mio nonno, nato messinese, mi diceva che avevo da bambini la testa dura, “testa ri calabrisi” per la mia proverbiale tenacia e testardaggine e forse anche per questo da queste parti avverto, più che altrove la responsabilità del dovere e del dovere far bene.
(dal sito www.progettosanfrancesco.it)

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