“Le periferie al centro” è il tema scelto per l’edizione 2015 della Carovana Internazionale Antimafie, che oggi ha iniziato il suo viaggio per il 21esimo anno consecutivo. L’iniziativa, promossa da Arci, Libera, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl e Uil, è partita da Reggio Calabria. “La Carovana – ha spiegato Maurizio Bernava, segretario confederale della Cisl – quest’anno prediligerà le periferie, tutte le periferie d’Italia. Luoghi difficili e spesso abbandonati al loro destino, dove l’illegalità è una scelta di vita. L’obiettivo che ci poniamo – ha sottolineato il segretario della Cisl – è quello però di far conoscere e sostenere le realtà positive, che in questi contesti sono ancora più preziose e che quotidianamente riescono a resistere, nonostante le comprensibili difficoltà. Ma proprio per questo le periferie del nostro Paese rappresentano i fili attraverso i quali è possibile riannodare la società ‘spezzata’. Quindi non solo denuncia dei disagi ma conoscenza e sostegno delle buone pratiche”.
La Carovana ha avuto inizio subito dopo la conferenza stampa di presentazione, che si è tenuta presso il Salone dei Lampadari del Comune di Reggio Calabria ed alla quale sono intervenuti i rappresentanti delle sigle che organizzano l’evento e numerosi esponenti del mondo sociale, accademico, istituzionale. Il viaggio proseguirà per tutto il mese di giugno attraversando Calabria, Basilicata, Campania, Lazio, Umbria, Marche, Emilia Romagna, Toscana, per concludere la prima parte a Bruxelles il 30 giugno e ripartire di nuovo a settembre. Nei mesi di settembre e ottobre sarà nel resto d’Italia e poi in Belgio, Spagna, Malta, Romania, Germania, Francia. “Per ogni tappa – ha spiegato il Bernava – la Cisl sarà presente massicciamente per portare la nostra testimonianza di attori sociali e per sostenere e promuovere le attività della Carovana, nel nome della legalità, della giustizia sociale e dell’impegno civile”.
“Anche quest’anno – ha aggiunto Salvatore Scelfo, segretario della Filca-Cisl nazionale e componente la cabina di regia della Carovana – siamo ancora in viaggio per rafforzare il nostro impegno, volto a costruire una società alternativa alle mafie. Le nostre mete sono le periferie, luoghi notoriamente più vulnerabile all’infiltrazione mafiosa, alla sua violenza e sopraffazione. La Carovana nel suo percorso intende scrivere e spedire delle cartoline, come si faceva una volta nei viaggi, per raccontare cosa accade nei quartieri, in quelli ‘invisibili’ e in quelli divenuti ‘fin troppo visibili’, ma non per questo meno periferici”. La Carovana Antimafie è nata nel 1994 da un’idea dell’Arci Sicilia, con dieci giorni di viaggio da Capaci a Licata, attraversando il territorio con un percorso a tappe che, a un anno e mezzo dalle stragi di Capaci e via D’Amelio del 1992 si proponeva di portare solidarietà a coloro che in prima fila operavano per portare legalità democratica, giustizia e opportunità di crescita sociale nel proprio territorio, di sensibilizzare le persone per tenere alta l’attenzione sul fenomeno mafioso, di promuovere impegno sociale e progetti concreti. Sin dal primo anno si è potuto cogliere come la Carovana fosse uno straordinario strumento per animare il territorio e porre l’accento su questioni che si legano con la democrazia, la partecipazione, la lotta alle mafie.