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BRESCIA, RINNOVATO IL CONTRATTO INTEGRATIVO PROVINCIALE DELL’EDILIZIA

BRESCIA, RINNOVATO IL CONTRATTO INTEGRATIVO PROVINCIALE DELL’EDILIZIA

A Brescia il rinnovo del contratto collettivo provinciale dell’edilizia che, senza tener conto dell’indotto, coinvolge direttamente circa 3mila imprese e 15mila lavoratori, è stato firmato dopo più di dieci mesi di trattative. Un settore che, nonostante abbia vissuto – e stia vivendo – l’attuale fase di crisi economica, è pur sempre il principale volano di sviluppo economico del territorio. E i dati lo attestano, in provincia di Brescia:
– il valore aggiunto per abitante proveniente dal settore delle costruzioni è di circa 2.300 euro;
– il valore della produzione del settore delle costruzioni è pari a circa 2miliardi di euro.
In sintesi i principali aspetti economici racchiusi nel Contratto (IL VOLANTINO)
Il contratto provinciale, firmato dopo più di 10 mesi di trattative, ha decorrenza dal 1° marzo 2017 e sarà in vigore sino al 28 febbraio 2020.
La partita retributiva comporta un aumento medio delle retribuzioni di circa quaranta euro, con un incremento medio del costo del lavoro, a regime, di circa lo 0,6% pari a circa 0,19 euro/ora.
I riconoscimenti economici sono suddivisi in due tranche: la prima dal 1° marzo 2017 e la seconda dal 1° gennaio 2018.
In particolare il rinnovo contiene la reintroduzione del “Premio Cantiere”, già sperimentata alcuni anni fa, che comporta un aumento retributivo pari a diciotto euro lordi mensili, dalle retribuzioni del mese di marzo 2017.
Si è, inoltre, convenuto un adeguamento anche del valore dell’indennità sostitutiva di mensa da cui, a regime, scaturisce un ulteriore incremento retributivo pari a circa ventidue euro lordi mensili.
L’innovazione contenuta nel contratto risiede però, anche e forse soprattutto, nell’introduzione di nuovi strumenti contrattuali:

  • La “Banca Ore”, ossia la possibilità di accantonare le ore di straordinario per far fronte a esigenze di maggiore flessibilità, in caso di particolari esigenze aziendali o anche personali del lavoratore, senza perdita di tutele per i dipendenti e senza aggravio di costi per le imprese. Si tratta della prima volta in Italia che nel settore edile si introduce questa opportunità.
  • La “Commissione sindacale di conciliazione” costituita per valorizzare le relazioni sindacali, non solo sulle vertenze collettive, e quindi favorire la possibilità di una composizione stragiudiziale delle controversie individuali in materia di rapporto di lavoro nel settore edile.
  • L’esordio nel settore della detassazione, ossia la volontà delle parti di consentire alle imprese e ai lavoratori di agganciare le agevolazioni fiscali introdotte dall’ultima Legge di Bilancio sui premi di produzione erogati dalle imprese a fronte di incrementi di produttività, efficienza, innovazione e altri parametri di miglioramento aziendale.

In soldoni ciò significa che le parti sociali hanno introdotto nel settore edile bresciano, e solo bresciano (mancando un’analoga previsione nel contratto nazionale) di ridurre il cuneo fiscale.
Nel contratto è stata data una particolare attenzione agli Enti bilaterali, Cassa Edile di Brescia ed Ente Sistema Edilizia di Brescia.
In effetti le politiche retributive nel settore edile sono, da sempre,  attuate anche per mezzo delle prestazioni erogate del sistema bilaterale: Cassa Edile di Brescia, da un alto, forse più conosciuta come CAPE e Ente Sistema Edilizia di Brescia – ESEB – dall’altro.
Tale sistema rappresenta tuttora un’eccellenza non raggiunta da alcun altro comparto produttivo.
Ecco perché buona parte del Contratto rinnovato è dedicata ad assicurare, soprattutto a Cassa Edile, l’imprescindibile esigenze di continuare a svolgere, con la necessaria serenità di bilancio, gli importanti compiti che le vennero assegnati anni fa, al momento della sua costituzione.
Negli ultimi cinque anni Cassa Edile ha erogato, sotto forma di assistenze, circa venti milioni di euro, ossia quattro milioni di euro all’anno. Una forma di welfare che esiste dal dopoguerra.

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