A distanza di quasi un mese dal vertice romano tra Anas e Aleandri è nebbia fitta sul futuro della Bradanica. Franco Pantone della Filca Cisl torna sulla vicenda e richiama l’Anas alle sue responsabilità. “Il nostro scetticismo a valle dell’incontro del 5 marzo scorso tra azienda e stazione appaltante era più che giustificato. È del tutto evidente – osserva il sindacalista della Filca – che la Aleandri ha tirato in remi in barca perché non è nelle condizioni di proseguire i lavori di completamento dell’opera. Un altro mese è trascorso invano e i 60 dipendenti della Aleandri sono ancora senza lavoro. Così non si può continuare”.
“A questo punto – continua Pantone – solo l’Anas può sbloccare l’impasse: o intima alla ditta di riprendere i lavori o si attiva per riassegnare l’opera nel più breve tempo possibile. Al momento non vedo altre strade da battere. Il compartimento Anas di Basilicata non può più nascondersi dietro i soliti impegni di circostanza, il Re è nudo”. La Filca ha chiesto la riconvocazione urgente del tavolo in prefettura per esaminare la situazione. “C’era l’impegno a rivedersi entro il 22 marzo per capire le intenzioni concrete della Aleandri dopo il vertice con Ciucci; ora non resta che prendere atto che la Aleandri – conclude Pantone – non c’è più e richiamare l’Anas alle proprie responsabilità di stazione appaltante”.
Della questione, informa il segretario generale della Filca Cisl Basilicata, Michele La Torre, sarà interessato anche l’osservatorio regionale sulle opere pubbliche la cui convocazione urgente è stata sollecitata dai sindacati di categoria Filca Fillea Feneal per fare un quadro dei ritardi che continuano a registrarsi nel completamento delle opere già avviate e nell’avvio delle opere cantierizzabili.