“Quello che sta accadendo in Bosnia ci indigna e rattrista profondamente. Davanti alle scene strazianti alle quali stiamo assistendo, davanti alle sofferenze di tante persone, ognuno ha il dovere di fare la propria parte, nessuno può restare indifferente”. Lo dichiara il segretario generale della Filca-Cisl nazionale, Franco Turri, commentando il dramma che stanno vivendo centinaia di profughi in viaggio lungo la rotta balcanica, che stanno affrontando condizioni del tempo proibitive senza alloggio e senza scarpe e abiti idonei.
“Tutte le organizzazioni umanitarie impegnate in quei luoghi, oltre agli europarlamentari che si sono recati di persona, si dicono fortemente angosciati e preoccupati da quella che appare come una vera emergenza umanitaria. Noi conosciamo e seguiamo la situazione anche grazie alla testimonianza di Silvia Maraone, cooperante italiana impegnata in prima linea con Ipsia e Caritas, e che a novembre ha partecipato a una delle tavole rotonde nell’ambito di Agorà. La Filca, nel suo piccolo, ha dato un contributo per assicurare cibo, acqua e vestiario ai profughi. Invitiamo ognuno di voi, secondo le proprie disponibilità, a contribuire versando anche una quota simbolica*“.
“Nel dna della Filca – aggiunge Turri – ci sono valori fortissimi come la fratellanza, la solidarietà, l’altruismo. Non possiamo restare indifferenti, tra l’altro in un territorio che conosciamo molto bene: negli scorsi anni, infatti, abbiamo realizzato numerosi campi-scuola in Bosnia, e in particolare a Srebrenica, la città del genocidio. In quelle occasioni abbiamo realizzato numerosi progetti con associazioni del posto, e abbiamo finanziato la ristrutturazione di una scuola. Adesso bisogna pensare ai profughi che stanno soffrendo fame e freddo: l’Unione europea si impegni da subito per aprire corridoi umanitari che consentano ai migranti di accedere in maniera sicura in Europa. Il governo bosniaco, invece, utilizzi al più presto e in modo virtuoso i finanziamenti erogati dall’Ue per gestire i flussi migratori. Occorre farlo al più presto per mettere fine a una delle pagine più tristi e vergognose degli ultimi tempi, bisogna ridare dignità e speranza a tantissime persone”, ha concluso il segretario generale della Filca, che ha ricordato una frase di Liliana Segre: “L’indifferenza è già violenza”.
*IPSIA Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli
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