“Stando alle prime anticipazioni, il Governo avrebbe importanti novità sulle agevolazioni e sulle detrazioni in edilizia. L’obiettivo, come ripetiamo da anni, deve essere la qualificazione sociale, del lavoro e del mercato di impresa. La legge di Bilancio rappresenta una importante occasione per dare strutturalità agli incentivi di riqualificazione, tenendo in considerazione quelle situazioni di degrado nelle quali non si è riusciti a intervenire con il Superbonus”. Lo dichiara Enzo Pelle, segretario generale della Filca-Cisl.
“Da parte nostra – spiega il sindacalista cislino – abbiamo più volte sottolineato come il Superbonus non abbia inciso proprio su quelle fasce di popolazione che più ne avevano bisogno. Riteniamo positivo dare strutturalità alle agevolazioni, che sembrerebbero essere triennali. Ma in una nazione in cui la maggior parte del costruito italiano è stato edificato prima del 1980, questo non basta. E c’è un altro dato che deve far riflettere: due case su tre non rispettano la normativa antisismica. Ecco la nostra proposta: la legge di Bilancio – spiega Pelle – dovrebbe dare strutturalità agli incentivi di riqualificazione, ad esempio con una detrazione del 40% per tutti i cittadini, e con una operazione più mirata e incisiva, che porti benefici alle aree periferiche e alle situazioni più marginali. Non ci stanchiamo di precisare che i bonus dati ai privati, nelle giuste percentuali, sono un investimento per lo Stato e la collettività: c’è un consistente ritorno economico, sociale e ambientale, si curano le città, si riqualifica il patrimonio edilizio, che è obsoleto, energivoro e inquinante. Gli incentivi per i redditi bassi – sottolinea – devono considerare strumenti come il calcolo del quoziente familiare.
È inoltre necessario muoversi in un’ottica di qualificazione sia sociale che del lavoro e del mercato di impresa pensando eventualmente a regimi agevolati di accesso per le ESCO (aziende specializzate nella fornitura di servizi energetici) tramite sistemi di incentivazioni analoghi ai Titoli di Efficienza Energetica, con le garanzie sul risparmio energetico ma anche sul monitoraggio nel tempo. Le zone periferiche delle città italiane, ad alta concentrazione abitativa e spesso in condizioni di importante degrado, anche dal punto di vista energetico, difficilmente riuscirebbero a muoversi senza un’azione partecipata, combinata con un ruolo attivo degli Enti Pubblici. In molte situazioni è necessaria una programmazione più complessa, che vada nella direzione di qualificare l’intera area abitativa, in alcuni casi prevedendo la demolizione e la successiva ricostruzione.
L’esperienza e l’innovazione – aggiunge Pelle – consentono un utilizzo sempre più efficace dei Bonus; in determinati casi l’Amministrazione Locale deve intervenire nella selezione delle aree e delle imprese deputate agli interventi e attraverso gare pubbliche che avrebbero costi simili a quelli degli incentivi per queste fasce di cittadini. Questi interventi, nella prossima Legge di Bilancio, sarebbero norme di buon senso e permetterebbero di migliorare la coesione sociale, assicurando una promozione qualitativa del mercato di impresa e un incentivo a un lavoro sicuro e di qualità, e possono diventare un grande investimento per lo Stato”, conclude il segretario generale della Filca.