“Si sta creando una miscela esplosiva nel paese, tra aumento della disoccupazione, aumento delle tasse, blocco degli investimenti pubblici e privati”. Lo sottolinea all’indomani del primo maggio il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni. “Qui occorre una svolta nella politica economica, altro che spending review. Il 2012 si sta confermando l’anno più nero per la disoccupazione. Nessuno sta facendo niente per i giovani. Vanno accelerati i tempi di approvazione della riforma del lavoro, senza alterare il difficile equilibrio raggiunto in particolare sulle tipologie contrattuali, semmai rafforzando, anche con una dotazione economica, gli interventi di politica attiva per favorire la collocazione e ricollocazione lavorativa, e va finalmente sbloccato il credito di imposta per le nuove assunzione al Sud.
Contemporaneamente è necessario rilanciare gli investimenti per stimolare la domanda interna, compensando gli effetti negativi dell’aumento delle tasse che stanno frenando la ripresa economica in un paese in recessione. Il rigore va coniugato con le misure per la crescita, altrimenti si rischia di aggravare le condizioni del paese. Tra Imu, aumento delle tasse locali, tariffe, benzina, le famiglie italiane fanno i conti, forse, con il momento peggiore dal dopoguerra. Il Governo dei “professori” non basta. Figuriamoci se lo può fare un governo che subappalta ad altri tecnici. Occorre più concertazione, maggiore coesione sociale e politica. Ecco perché, di fronte a questa situazione noi continuiamo a sollecitare l’esigenza di un Patto per la crescita, in cui tutti facciano la propria parte per favorire il rilancio degli investimenti. Parliamo di infrastrutture, reti digitali, del piano nazionale energetico e ambientale, della realizzazione delle opere pubbliche con il superamento del patto di stabilità, dell’utilizzo immediato dei fondi europei per il Sud.
Ci vuole una politica industriale orientata alla innovazione di prodotto e alla ricerca, con il sostegno agli investimenti attraverso la disponibilità del credito. Ma il punto cruciale rimane una riforma fiscale che rendendo sempre più stringente ed organico il contrasto all’evasione fiscale, preveda già nel 2012 un intervento di riduzione del peso fiscale su lavoratori, pensionati e famiglie, per favorire la ripresa della domanda interna e rilanciare lo sviluppo”.