Sarebbe un vero e proprio atto intimidatorio, secondo la Filca-Cisl di Bologna, il licenziamento di alcuni operai per ‘soppressione di mansione’. L’episodio è accaduto nel cantiere ‘la Quercia’ 6/7 della variante di valico appenninica,
affidato alla ‘Toto Costruzioni. “Come Filca di Bologna abbiamo espresso grande preoccupazione – ha detto Cristina Raghitta, segretario generale della categoria – perché il cantiere è in piena attività e all’interno operano numerose
imprese subappaltatrici che continuano ad assumere personale.
Per questo il sindacato procederà per vie legali a impugnare i licenziamenti: “Saremo vicini ai lavoratori discriminati e li accompagneremo durante il percorso legale, ma soprattutto vigileremo affinché non ci siano altri casi”, ha spiegato
Gaetano Lombardo della segreteria, intenzionato a verificare che “non aumentino le assunzioni nelle imprese subappaltatrici a discapito delle assunzioni nell’impresa affidataria del cantiere”. Per Raghitta, inoltre, “l’azienda oltre a glissare sulla definizione del contratto aziendale, previsto dalle norme contrattuali nazionali, aggiunge atteggiamenti vessatori nei confronti dei singoli lavoratori. Il rispetto delle norme poste a tutela dei lavoratori non può essere eluso, soprattutto poi in grandi opere pubbliche, dove deve trovare invece la sua esplicitazione più ampia”.