“La Cisl saluta i delegati dei lavoratori di tutto il mondo oggi presenti a Berlino”. Così il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni si è rivolto oggi da Berlino ai delegati del Congresso mondiale dell’Ituc a cui partecipa la delegazione della Cisl. “Vogliamo affermare in questo Congresso la Centralità del lavoro” ha sottolineato Bonanni in un breve messaggio inviato oggi tramite twitter e facebook nel corso del Congresso dell’Ituc. “Solo orientando tutte le riforme strutturali in funzione dell’affermazione delle ragioni del lavoro si può uscire dalla crisi: produzione e scambio di beni e servizi, che sono i presupposti dell’economia reale, devono tornare ad essere prevalenti e riagganciare il sistema delle transazioni finanziarie, che invece oggi al 90% è riservato alla speculazione nei mercati finanziari globali. Il ruolo dei corpi intermedi, il dialogo sociale e la contrattazione, sono l’unica garanzia per il governo delle economie complesse nelle moderne democrazie. Lo dicono tutte le ricerche dell’OCSE, lo manifestano i risultati del decennio del Governo Lula in Brasile: i programmi di distribuzione di ricchezza con il virtuoso circuito dello stimolo dei consumi per il rilancio della produzione non bastano a spiegare il miracolo dell’uscita di milioni di famiglie brasiliane dalla soglia della povertà se non si mette in conto l’incremento del 90% della contrattazione collettiva che ha caratterizzato quel decennio. Lo confermano, infine, i risultati economici del paese che ospita il nostro Congresso, la Germania, così come lo ha riconosciuto il Presidente Gauck in questa stessa sala la settimana scorsa durante il Congresso della DGB, esaltando il modello della “Mitbestimmung”, che è partecipazione e responsabilità dei lavoratori e delle loro Organizzazioni nel governo dell’economia. Quattro anni fa a Vancouver proponemmo la sfida della Tassa sulle transazioni finanziarie ed abbiamo insistito ad ogni appuntamento con i Governi del G20 finché le prime reazioni sono arrivate proprio dall’Unione Europea, l’area del pianeta che più di tutte soffre la crisi, che ha proposto ed ottenuto che almeno 11 paesi cominciassero ad applicare questa misura straordinaria. Ebbene è necessario oggi essere più ambiziosi e chiedere che tutte le Organizzazioni sindacali si impegnino nei rispettivi paesi perché ci sia una applicazione universale di questa imposta, capace di spostare risorse dal mondo della speculazione finanziaria a quello dell’economia reale, per creare posti di lavoro, rilanciare i consumi, determinare distribuzione più equa delle ricchezze prodotte, debellare la povertà endemica che ancora condanna alla marginalità vaste aree del mondo. Vogliamo sottolineare l’impegno per la pace e la democrazia che i Sindacati, quali attori che esprimono valori unificanti come il lavoro, possono contribuire ad assicurare: è un appello alle Organizzazioni dell’Ucraina, un riconoscimento alla straordinaria cooperazione che mostrano al mondo i Sindacati di Israele e Palestina. Vogliamo costruire un rapporto nuovo con il Sindacato cinese, che non è affiliato alla Confederazione Internazionale, ma che può condividere con noi l’attenzione ai diritti umani fondamentali, l’importanza del valore dell’autonomia del sindacato nella sua azione a tutela del lavoro in un’economia che cresce a ritmi straordinari ma che rischia di esporre a forte vulnerabilità la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori”.
(dal sito www.cisl.it)