Sono stati tutti tratti in salvo i 33 operai intrappolati da quasi 70 giorni in fondo alla miniera di San Josè, in Cile. Florencio Avalos è stato il primo, dopo un quarto d’ora di viaggio attraverso gli oltre 600 metri del tunnel della salvezza. Poi via via tutti gli altri. Le operazioni si sono svolte con regolarità e in un clima di grande commozione e festa. A Santiago del Cile e nelle maggiori città della nazione la gente è scesa in piazza a festeggiare.
Solidarietà ai minatori cileni ed alle loro famiglie è stata espressa dal segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, a nome di tutti gli iscritti alla confederazione italiana, in una lettera inviata nei giorni scorsi all’Unt ed al suo segretario generale Diego Olivares. “I legami di amicizia, di solidarietà e di cooperazione che abbiamo mantenuto sempre tra lavoratori cileni e lavoratori italiani”, ricorda tra l’altro il segretario generale della Cisl, “si sono fortificati anche più nei tempi difficili della storia, quando i lavoratori cileni e le loro organizzazioni hanno dovuto affrontare la violenza e la persecuzione della dittatura militare”.
Bonanni ricorda come molti sindacalisti cileni siano venuti in esilio in Italia, per lavorare e sopravvivere, per lottare, e qui si siano costruiti una famiglia. Il leader della Cisl sottolinea, quindi, con quale attenzione in Italia e in Europa si stia seguendo lo sforzo straordinario che in Cile si sta facendo per mantenere calma, pazienza e speranza. “In tutta Europa e nel mondo – conclude Bonanni – aspettiamo con impazienza la fine positiva di questa lunga e dolorosa esperienza, che sarà motivo di gioia per tutti i lavoratori in tutto il mondo”.