Anche la Filca-Cisl ha aderito all’appello “BASTA CONDONI EDILIZI IN ITALIA”, promosso da diverse associazioni ambientaliste (tra le quali Legambiente), dai sindacati confederali e da quelli dell’edilizia e dall’Ance. Domani a Roma è in programma un presidio convocato proprio per illustrare i contenuti del testo (appuntamento dalle ore 9.00 alle ore 12:30 in Piazza Vidoni).
“In Italia dal 1985 ad oggi – si legge nell’appello – sono stati approvati tre condoni edilizi che hanno regolarizzato edifici realizzati spesso in aree a rischio idrogeologico e sismico, costruiti anche con lavoro nero e/o materiali di scarsa qualità. Ogni condono doveva essere l’ultimo per garantire che si sarebbero chiusi i conti con l’illegalità e puntato su tutela del territorio e sicurezza del patrimonio edilizio. Invece nel decreto Genova in corso di approvazione al Senato, dopo il voto positivo della Camera dei deputati, sono previsti due diversi condoni per la ricostruzione del Centro Italia e di Ischia. Il rischio evidente delle due sanatorie è che quanto concesso a Ischia e nel Centro Italia venga allargato in altri Comuni alla prima occasione utile, aprendo a una sanatoria diffusa che sarebbe un incredibile volano per nuovi abusi edilizi”.
Le sigle chiedono di eliminare i passaggi controversi dei due articoli incriminati del Decreto Genova (l’articolo 25 e l’articolo 39-ter) e di prevedere nella Legge di Bilancio risorse per i Comuni destinate all’assunzione temporanea di personale tecnico per smaltire le pratiche di condono ancora aperte. Nei giorni scorsi i segretari generali di Feneal, Filca, Fillea avevano duramente criticato i contenuti del Decreto, chiedendo al governo di eliminare tutte le norme salva abusi previste per le aree colpite dal sisma.