È un vero e proprio grido di allarme quello lanciato dai segretari generali di Filca-Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil (Michele La Torre, Angelo Vaccaro e Domenico Palma) che in una lunga lettera recapitata al presidente della giunta regionale, Vito De Filippo, e all’assessore regionale alle Infrastrutture, Rosa Gentile, tornano a sollecitare la ripresa del tavolo regionale sulla crisi dell’edilizia e la costituzione dell’osservatorio sulle opere pubbliche. I numeri, resi noti dai sindacati, evidenziano in modo inequivocabile il perdurare della crisi nel settore delle costruzioni. “Tra il 1 ottobre 2010 e il 30 settembre 2011 in Basilicata i volumi di attività hanno fatto registrare un’ulteriore contrazione con una perdita consistente di valore aggiunto e di reddito. È continuata inoltre l’emorragia di posti di lavoro e agli stessi lavoratori occupati si è ridotto il numero medio di ore lavorate con una conseguente pesante riduzione del reddito medio annuo pro-capite. Rispetto al periodo pre-crisi la caduta occupazionale – scrivono La Torre, Vaccaro e Palma – ha ormai superato il 25 per cento della forza lavoro complessiva impiegata nel settore con una perdita di circa 5 mila unità di lavoro equivalenti”.
I segretari di Filca, Fillea e Feneal parlano di “inarrestabile spirale regressiva” e di “processi di immersione delle imprese marginali che alimentano il lavoro nero e semi-irregolare”. Per La Torre, Vaccaro e Palma “in questo contesto di crisi si stanno accentuando i fenomeni di concorrenza sleale e di esasperazione delle offerte di massimo ribasso nell’affidamento delle opere pubbliche, con danni rilevanti per le stesse imprese più sane e strutturate ed un netto peggioramento delle condizioni di sicurezza e di lavoro nei cantieri”. Per i sindacati “non vi sarà alcuna possibile inversione di tendenza se non si interrompe il circolo vizioso in cui si combinano gli effetti negativi della caduta della domanda privata e del progressivo ridimensionamento del mercato pubblico per effetto della rigidità del patto di stabilità interno e degli tagli lineari applicati dal governo nazionale anche agli investimenti in infrastrutture e opere civili”.
Filca, Fillea e Feneal criticano “l’inerzia che contraddistingue da molti mesi l’operato dell’assessore regionale alle Infrastrutture nel garantire continuità ed efficacia al tavolo regionale sulla crisi dell’edilizia e nel dar luogo alla costituzione dell’osservatorio regionale, tanto più che si tratta di azioni pienamente condivisi con l’Ance e con le altre associazioni imprenditoriali di settore e ritenuti indispensabili dallo stesso assessore”. Pertanto, sollecitano la ripresa del confronto con il governo regionale “a partire dalle questioni poste dal patto di stabilità in modo da evitare un corto circuito nei pagamenti alle imprese ed un blocco nella realizzazione delle opere”.