Dopo le assemblee, i convegni, i volantinaggi e le iniziative di sensibilizzazione che si sono tenute nei territori ed in tutti i cantieri, per il 18 dicembre è stato indetto lo sciopero nazionale di otto ore degli edili con manifestazione interregionale delle regioni del Sud che si terrà a Napoli. Se ne discuterà durante l’attivo unitario dei quadri e delegati di Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil di Puglia che si terrà il 4 dicembre 2017 alle ore 15,00 presso il Formedil di Bari in via Renato Scionti, con le conclusioni affidate al segretario nazionale della Filca Cisl, Stefano Macale.
Alla decisione si è giunti il 31 ottobre scorso, “dopo aver preso atto, ancora una volta, dello stallo nella trattativa per il rinnovo del contratto edile, scaduto da quasi un anno e mezzo”. Uno sciopero anche per dire basta ai troppi morti sul lavoro e per chiedere più attenzione sul tema della sicurezza e salute sul lavoro a fronte di dati sempre più tragici ed allarmanti su infortuni, morti e malattie professionali.
I segretari regionali di Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil – Salvatore Bevilacqua, Crescenzio Gallo, Silvano Penna – attestano che anche in Puglia nel settore delle costruzioni i dati rispecchiano il bilancio provvisorio nazionale del 2017 che rimane drammatico con un incremento delle vittime, nei primi dieci mesi, di oltre il 17% rispetto al 2016.
Per i segretari Bevilacqua, Gallo, Penna, bisogna rinnovare subito il contratto nazionale degli edili per rafforzare controlli e sanzioni, completare l’attuazione del decreto legislativo 81 e definire la costituzione della patente a punti per contrastare il lavoro irregolare e nero, causa di molti incidenti e di mancata applicazione delle regole. Diventa fondamentale ripristinare il Durc nella sua formula originaria e passare in breve tempo alla congruità, applicare il contratto edile a tutti i lavoratori in cantiere e rafforzare il ruolo degli enti bilaterali che attraverso i responsabili della sicurezza svolgono un lavoro di prevenzione indispensabile.
Sono trascorsi ormai 18 mesi senza contrattazione nazionale in un settore, quello edile, interessato dalla crisi più profonda di tutti i tempi. “L’edilizia in Puglia, che rappresenta il 10% del Pil e conta oltre 35 mila addetti censiti nelle Casse edili pugliesi, non può restare senza contrattazione, con il blocco del patto per la Puglia e delle tante infrastrutture di tutte le province pugliesi” denunciano Bevilacqua, Gallo, Penna.
Il settore edile in Puglia negli ultimi due semestri ha avuto un lievissimo aumento di lavoratori censiti nelle casse edili, passando da 29.148 addetti del semestre aprile-settembre 2016 a 29.349 del semestre ottobre 2016 marzo 2017 con un aumento di 201 addetti.
Resta comunque un calo di quasi il 40% degli occupati, passando dai 60.500 addetti censiti nelle Casse edili per l’anno 2008 ai 36.049 addetti per il 2017 con un perdita di 24.451 lavoratori” spiegano con preoccupazione i sindacalisti. Il rinnovo del contratto nazionale dell’edilizia contestualmente allo sblocco dei cantieri, evidenziano i sindacalisti, può esprimere quella potenzialità del settore edile in termini di ripresa dell’occupazione, di qualità del lavoro e di rilancio dell’economia nazionale e pugliese.