AZIENDE “PICA” IN DIFFICOLTA’, CIGS PER 200 DIPENDENTI

AZIENDE “PICA” IN DIFFICOLTA’, CIGS PER 200 DIPENDENTI

Roma
Bettin: “Attivate tutte le misure di intervento a favore dei lavoratori”
Dopo anni sul filo del rasoio getta la spugna il Gruppo Pica SpA, che produce tegole, mattoni e pavimenti in cotto nei quattro stabilimenti di Pesaro, Ceprano (Frosinone), Asciano (Siena) e Portacomaro (Asti). L’azienda, di concerto con i sindacati, ha elaborato un protocollo d’intesa che prevede la Cassa integrazione straordinaria per circa 200 dipendenti (sui 433 totali) di tre stabilimenti (resta escluso quello di Portacomaro). Il ricorso alla Cigs si è reso necessario nonostante la Cig ordinaria già concessa in passato e a causa del vertiginoso aumento dei costi energetici e per la crisi del settore.
“I cali di fatturato dell’azienda – spiega Luciano Bettin, operatore della Filca nazionale – si attestano intorno al 16% rispetto al 2007, con una diminuzione del 13% delle quantità vendute nonostante la riduzione del prezzo di vendita. Ma sulla situazione delle Industrie Pica incide certamente l’aumento dei costi energetici, + 60% negli ultimi 3 anni”. Per i dipendenti in Cigs, però, che varieranno da un minimo di 194 nella normale gestione della crisi fino ad un massimo di 260, si è cercato di mettere in campo tutte le azioni previste: “Abbiamo attivato ogni strumento possibile – assicura Bettin – attraverso interventi di prepensionamento, mobilità, riqualificazione professionale, percorsi formativi, ricollocazione nel territorio. Adesso si spera che il piano di risanamento possa permettere di risalire la china”.
La strategia dell’azienda punta a rafforzare il mercato estero: in particolare si cercherà di aumentare la fetta di mercato negli Emirati Arabi, in Arabia Saudita e in Egitto, si svilupperanno i mercati già aperti in Polonia, Romania, Georgia e Kazakistan, e si aprirà la commercializzazione in aree nuove come i paesi del Magreb ed il sud della Francia. “Nel protocollo d’intesa è previsto che il gruppo cercherà di far fronte al calo della domanda prevista nel mercato italiano incrementando di circa il 20% i prezzi di vendita. Operazione che dovrebbe consentire di migliorare il margine di contribuzione e di recuperare la redditività. Infine – conclude l’operatore della Filca – si spera in un ulteriore calo del prezzo del petrolio e contestualmente si punta sulla commercializzazione dei sistemi integrati finalizzati al risparmio energetico degli edifici: tetti isolanti e ventilati, pareti ventilate, fotovoltaico”.

Vanni Petrelli

Altre notizie