Di seguito un comunicato stampa di Filca, Feneal e Fillea di Avellino.
Apprendiamo con soddisfazione che il Consiglio dei Ministri ha emanato il tanto atteso decreto che proroga la gestione Commissariale per la Galleria Pavoncelli Bis di Caposele fino a dicembre 2015 e quella della strada Lioni-Grottaminarda .
Era una notizia che aspettavamo con ansia, dopo l’emendamento del Movimento 5 stelle e Lega Nord che metteva in discussione il prosieguo dei lavori e non solo della citata Galleria, con conseguenze disastrose per il territorio, sia sociali che economiche e con il rischio di dirottare le risorse verso il Nord (l’Expo di Milano).
Prendiamo ancora positivamente atto che il provvedimento interessa il completamento di tutti gli interventi infrastrutturali progettati e legati all’evento sismico del novembre 1980 e febbraio1981 della Campania, Puglia e Basilicata.
Dobbiamo riconoscere la tempestività e la sensibilità avuta dal Governo, dai Ministri interessati che si sono resi subito conto della gravità della situazione, questa ancor più rappresentata dalle forze sociali, imprenditoriali e sindacali, da più livelli istituzionali, in particolare la regione Puglia maggiormente interessata, la cui nuova galleria dovrà recuperare la dispersione dell’acqua stimata in oltre il 40% e fornire le risorse idriche a quella popolazione che la vecchia galleria, danneggiata dal terremoto del 1980, non riesce più a garantire.
Il prosieguo del primo tratto della Lioni-Grottaminarda (che riguarda prevalentemente il comune di Frigento-San Teodoro) è assicurato con la gestione commissariale mettendo al riparo l’infrastruttura da ulteriori ritardi e blocchi di ordine burocratico.
Da tempo la Lioni-Grottaminarda è nel novero delle opere strategiche della viabilità interna dell’Irpinia e di collegamento ai grandi assi viari. Oltre a far uscire dall’isolamento decine di comuni irpini, tale strada rappresenta un forte volano di sviluppo non solo per la mobilità personale e commerciale ma in generale dell’economia del territorio, già inserita come opera di priorità nel “Patto per lo Sviluppo”.
È dal 2008, inizio della crisi, che non parte più un cantiere di importanti dimensioni. I dati della crisi delle Costruzioni si attestano in una perdita di 6000 lavoratori e di oltre 350 imprese. E si aggiunga il costo sociale della crisi a cui non è più possibile rispondere con i pochi ammortizzatori sociali e in via di esaurimento.
Intendiamo ribadire e senza alcun timore come sindacato, unitariamente, che il prosieguo della realizzazione di questi grandi progetti, che impegna notevoli risorse economiche, darà delle risposte concrete ad una parte cospicua di disoccupati locali con benefici a catena anche per il settore delle attività dell’indotto locale, i cui lavoratori dipendenti hanno ormai consumato anche quei pochi ammortizzatori sociali a loro disposizione.
L’impegno del sindacato è vigilare a che le grandi opere infrastrutturali diano risposte alle esigenze di sviluppo del territorio e alla domanda di lavoro, per la Pavoncelli, nel pieno rispetto del protocollo sulla sicurezza e prevenzione degli infortuni sottoscritto dalle Parti Sociali, stazioni appaltanti, CFS, Asl, etc., svincolando la loro realizzazione ad ogni strumentalizzazione politica.
Nei prossimi giorni, riprenderemo il confronto con le aziende aggiudicatarie della due opere, in particolare per la Galleria Pavoncelli bis, il confronto interrotto e non per volontà delle parti, per accelerare il più possibile la programmazione dell’esecuzione dei lavori, nel pieno rispetto della salvaguardia ambientale.