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APPELLO DI IMPRESE, BANCHE E SINDACATI: "UN PATTO PER LA CRESCITA"

APPELLO DI IMPRESE, BANCHE E SINDACATI: "UN PATTO PER LA CRESCITA"

“Guardiamo con preoccupazione al recente andamento dei mercati finanziari. Il mercato non sembra riconoscere la solidità dei fondamentali dell’Italia”. Un appello per chiedere un patto per la crescita e salvare il paese dalla crisi economica che già il Segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, dalle pagine del Corriere della Sera di oggi, ha definito come “peggiore di quella del ’92”. E’ quanto scrivono in un comunicato stampa congiunto Abi, Alleanza Cooperative Italiane (Confcooperative, Lega Cooperative, Agci), Cgil, Cia, Cisl, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confindustria, Reteimprese Italia (Confcommercio, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confesercenti), Ugl, per sottolineare la ”preoccupazione” per l’attacco ai mercati finanziari.

“Siamo consapevoli – prosegue la nota – che la fase che stiamo attraversando dipende solo in parte dalle condizioni di fondo dell’economia italiana ed è connessa a un problema europeo di fragilità dei paesi periferici. A ciò si aggiungono i problemi di bilancio degli Stati Uniti. Ma queste incertezze dei mercati si traducono per l’Italia nel deciso ampliamento degli spread sui titoli sovrani e nella penalizzazione dei valori di borsa. Ciò comporta un elevato onere di finanziamento del debito pubblico ed un aumento del costo del denaro per famiglie ed imprese.Per evitare che la situazione italiana divenga insostenibile occorre ricreare immediatamente nel nostro Paese condizioni per ripristinare la normalità sui mercati finanziari con un immediato recupero di credibilità nei confronti degli investitori. A tal fine – concludono imprese, banche, cooperative, sindacati- si rende necessario un Patto per la crescita che coinvolga tutte le parti sociali; serve una grande assunzione di responsabilità da parte di tutti ed una discontinuità capace di realizzare un progetto di crescita del Paese in grado di assicurare la sostenibilità del debito e la creazione di nuova occupazione”.

(dal sito www.cisl.it)

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