Diverse sono le responsabilità – nella mancata realizzazione dei lotti della SS600 e della Sibari-Sila, per un totale di poco più di due km di strada costellati da 8 viadotti e due gallerie, costati decine di milioni di euro ai contribuenti e senza essere mai terminati. Lo afferma il segretario regionale della Filca-Cisl, Mauro Venulejo. Pensata negli anni ’70, cantierizzata negli anni ’90, nel 2003, l’opera viene inserita nel programma delle opere pubbliche dell’Anas (2003-2012) con una spesa complessiva prevista di 212 milioni di euro. Una storia infinita, la solita beffa a danno dei cittadini, soprattutto in considerazione del fatto che a dicembre del 2013, dopo l’abbattimento dell”ultimo diaframma della galleria Calamia, la consegna della strada è prevista dopo pochi mesi. Invece, nessuna apertura, ma soprattutto un totale silenzio delle istituzioni, per due opere che, per il segretario regionale della Filca-Cisl, Mauro Venulejo insieme, avrebbero dato un forte impulso allo sviluppo di un territorio molto vasto; la SS660, garantendo un collegamento veloce e sicuro da Acri con l’A3; la Sibari – Sila aprendo la Sila ai flussi di traffico del corridoio jonico-adriatico e quindi anche con l’area urbana di Cosenza. Per Venulejo, anche dopo l’ultimo sopralluogo fatto dall’allora presidente della provincia di Cosenza e attuale governatore della Calabria, Mario Oliverio, l’undici ottobre 2014, siamo ancora in presenza di uno stallo incomprensibile ed inaccettabile, nonostante l’ennesima promessa di una imminente aperture di entrambe le arterie. L’ennesima occasione persa per l’economia e lo sviluppo di quel territorio. Noi come Filca-Cisl, siamo pronti ad autoconvocarci presso gli uffici competenti, per sollecitare e avere notizie certe sull’apertura della SS660 che potrebbe essere terminata a breve, ma ancora non aperta al traffico, per la solita ingiustificabile burocrazia lenta e macchinosa. Per tutto questo, chiede Venulejo, occorre che tutti gli uffici interessati diano subito, una maggiore informazione, in merito all’effettivo stato dell’opera.