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APPALTI, STRETTA ANTIMAFIA NEI CANTIERI

APPALTI, STRETTA ANTIMAFIA NEI CANTIERI

gruGiro di vite per combattere le infiltrazioni mafiose nei cantieri. Nei giorni scorsi, infatti, il Consiglio dei ministri ha dato il suo primo via libera al decreto che regolamenta gli accessi nei cantieri delle opere pubbliche da parte dei cosiddetti gruppi interforze, costituiti da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Sarà così più facile effettuare le verifiche per scongiurare il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti di tutti gli importi. La normativa in vigore, infatti, prevede che nei cantieri più piccoli, quelli sotto la soglia europea dei 4,8 milioni di euro, ci siano solo verifiche documentali prima della firma del contratto.  
In una nota inviata da Palazzo Chigi si spiega che “il provvedimento attribuisce ai prefetti i poteri già attribuiti all’Alto Commissario antimafia”. In particolare il testo prevede che le visite e le ispezioni siano decise dai prefetti ed effettuate a sorpresa oppure con un preavviso molto breve dai gruppi interforze. Il decreto dà attuazione a una misura del pacchetto sicurezza (legge 94/2009), e prevede “controlli per tutti i soggetti presenti nel cantiere che intervengono a qualunque titolo nel ciclo di realizzazione dell’opera, anche con noli e forniture di beni e prestazioni di servizi, comprese le consulenze di natura intellettuale”, quelle cioè fornite dai professionisti tecnici quali coordinatori sicurezza, progettisti e direttore dei lavori. Il decreto non è definitivo: sul testo devono ancora esprimersi le commissioni parlamentari e il Consiglio di Stato prima del via libera definitivo del Consiglio dei ministri.
Il provvedimento è stato giudicato positivamente dalla Filca-Cisl: “Questo primo via libera – ha dichiarato il segretario generale Domenico Pesenti – assume un’importanza ancora maggiore visto il periodo di crisi che stiamo attraversando, e che potrebbe indurre qualche imprenditore ad abbassare la guardia. E’ un segnale forte, perché rafforza il concetto che andiamo ripetendo da tempo, vale a dire che solo le imprese regolari e legali possono partecipare agli appalti. Le altre devono essere escluse dal mercato. La lotta alla criminalità organizzata  non è un compito affidato esclusivamente alle forze dell’ordine ed alla magistratura, ma si attua anche con il coinvolgimento della società civile. Ecco perché – ha concluso il leader della Filca – è importante che i prefetti lavorino in sinergia con i sindacati e gli imprenditori per poter agire contro le forme mafiose e a tutela dei lavoratori e delle opere da realizzare”.

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