APPALTI PUBBLICI, ENZO PELLE: “SUBITO UNA RIFORMA CHE VALORIZZI LA QUALITA’ DEL LAVORO”

APPALTI PUBBLICI, ENZO PELLE: “SUBITO UNA RIFORMA CHE VALORIZZI LA QUALITA’ DEL LAVORO”

“Il quadro legislativo intorno alla riforma degli appalti pubblici appare poco organico e macchinoso, oltre a contenere una palese contraddizione. Da un lato, infatti, il legislatore chiede al Governo di utilizzare le procedure negoziate, nelle quali prevale spesso il criterio del prezzo più basso o del massimo ribasso. Dall’altro lato ribadisce la necessità di realizzare investimenti in tecnologie verdi, innovazione e ricerca, per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Una evidente contraddizione alla quale bisogna porre rimedio”. Lo afferma Enzo Pelle, segretario generale Filca-Cisl. “Noi – prosegue – sosteniamo da tempo che si deve procedere in modo che i criteri di affidamento contribuiscano a qualificare il settore e sostenere la capacità di fare impresa, in particolare valorizzando gli investimenti nelle risorse umane, che sono fondamentali per la qualità del lavoro che si intende realizzare. Credo che nessuno pensi che sia possibile costruire un’opera innovativa e di qualità con personale non qualificato, e magari con contratti di lavoro al massimo ribasso. È fondamentale per il nostro Paese, invece, che il sistema normativo promuova investimenti in costruzioni e infrastrutture innovative e sostenibili e favorisca le reti di imprese, perché è necessario aggregare un settore troppo destrutturato. Un altro obiettivo del legislatore – spiega Pelle – è snellire i tempi di gara: ovviamente siamo pienamente favorevoli, ma riteniamo sia indispensabile una maggiore digitalizzazione, anche per la trasparenza del sistema. La semplificazione dei processi di affidamento attraverso l’agevolazione delle procedure negoziate, invece, previsto nel Dl 77/2021 che ne estende il ricorso alle opere del Pnrr, rischia di aprire le gare a procedure che non tengono conto dei giusti parametri di valutazione in sede di applicazione contrattuale, come la qualifica del personale, la sicurezza e la valorizzazione del mercato. Il Governo, dunque, deve puntare alla qualità del lavoro, che vuol dire sicurezza e sostenibilità delle opere e dignità del lavoratore. Per farlo – dichiara il segretario generale della Filca – bisogna continuare a promuovere gli istituti del Bando Tipo per la realizzazione delle opere, del Contratto Tipo, già presentato alla commissione convocata dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile per la valutazione del nuovo PFTE, e del Cartello Digitale di Cantiere. Quest’ultimo, in particolare, faciliterà il lavoro di chi si occupa della sicurezza nei cantieri edili, permettendo una conoscenza più trasparente delle aziende che ne fanno parte e promuovendo la responsabilità ed il controllo sociale. Il Governo non si lasci sfuggire questa occasione, forse irripetibile, per una riforma giusta ed efficace del settore”, ha concluso Pelle.

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