ANAS, MARTEDI’ INIZIATIVA DEI LAVORATORI DEL CANTIERE DI COSENZA

ANAS, MARTEDI’ INIZIATIVA DEI LAVORATORI DEL CANTIERE DI COSENZA

Martedì 8 marzo le organizzazioni sindacali unitarie del settore delle costruzioni hanno organizzato una manifestazione presso la sede Anas di Cosenza insieme a tutti i lavoratori impegnati nei cantieri. “La decisione – spiega Mauro Venulejo, segretario generale della Filca-Cisl di Cosenza – è scaturita a seguito delle mancate risposte da parte di Anas circa i pagamenti delle maestranze relative al mese di dicembre 2015 e gennaio 2016, nonostante sia stata attivata e siano anche scaduti i termini della procedura che prevede l’intervento sostitutivo della stazione appaltante ex d. P.R. n. 207/2010”.

Nei giorni scorsi i sindacati avevano inviato una nota ad Anas Nazionale e Regionale per chiedere di conoscere i tempi del pagamento sottolineando il forte disagio delle quasi 200 maestranze e delle loro famiglie, che dal mese di dicembre non percepiscono nessun salario. “Si tratta – spiega Venulejo – dei lavoratoti della Vidoni spa e del consorzio Firmo-Sibari Scarl, che da quasi due anni sono impegnati nei lavori di costruzione della importante arteria. La situazione è precipitata a seguito del blocco dei lavori scaturito dalle difficoltà economiche dell’ impresa esecutrice dell’ opera (Vidoni spa) che hanno successivamente portato ad una rescissione contrattuale. Ad oggi quindi le maestranze non solo vivono il dramma economico del mancato pagamento dei salari ma anche quello dell’ incertezza circa la continuità lavorativa. Non comprendiamo questo atteggiamento di Anas che a prescindere da tutte le vicende del cantiere non può esimersi dal dare risposte certe circa i pagamenti delle maestranze nell’ ambito del suo ruolo di stazione appaltante. Avremmo preferito, come da noi richiesto, la convocazione di un incontro apposito ma in assenza di ciò siamo ad annunciare l’ autoconvocazione di tutte le maestranze per la mattinata del 10 Marzo presso la sede di ANAS di Cosenza. Le nostre domande meritano risposte non si può non comprendere il disagio di centinaia di famiglie il prezzo di tutta questa storia non possono pagarlo i lavoratori!”, ha concluso.

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