Un operaio edile di 47 anni, Donato Laquale, è morto ieri pomeriggio intorno alle 15 ad Altamura, mentre lavorava sull’impalcatura di una ristrutturazione edile privata. L’uomo, che faceva l’intonachista regolarmente assunto presso un’impresa edile altamurana, è caduto da un’altezza di circa due metri ed avrebbe anche urtato in modo rovinoso un cancelletto in ferro. Inutile la disperata corsa del 118 al locale ospedale dove l’uomo è giunto già senza vita. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri. Non è escluso che l’uomo possa avere avuto un malore prima di cadere. Il cadavere si trova ancora all’ospedale, a disposizione dell’autorità giudiziaria per ulteriori accertamenti medici. Laquale lascia moglie e due figlie.
“Serve uno sforzo di tutti – afferma il Segretario Generale della Filca Cisl di Bari, Tommaso Contaldo – maggiori controlli e far maturare in tutti gli attori coinvolti nel ciclo produttivo delle imprese una vera e concreta cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. La sicurezza – continua Contaldo – non può essere considerata solo un costo, ma bensì un vero e proprio investimento che tuteli la salute e la vita dei Lavoratori. Il nostro impegno sul territorio, innanzitutto sarà quello di non rassegnarci a questi tragici eventi e a non considerarli come fatalità, ma a diffondere la cultura ed il rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro, in quanto quest’ultimo rappresenti fonte di aggregazione, crescita sociale, di realizzazione personale e soprattutto di vita”.
Per Altamura è il secondo lutto in poche settimane. Circa un mese fa moriva, dopo diversi giorni di agonia, il 63enne Tommaso Creanza, un altro carpentiere, anche lui caduto da un’impalcatura. In quel caso l’incidente avvenne nella zona industriale.