Dichiarazione di Giovanni Matta, segretario generale Filca-Cisl Sardegna
Speriamo che il disastro causato dall’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito la Sardegna tra il 9 e l’11 ottobre non si concluda con il solito ritornello del giorno dopo, specie tra i rappresentanti delle istituzioni, che ammanta il tutto con il rimpallo delle responsabilità. Come sardi siamo stanchi di tragedie, come l’ultima, che sfociano in lutti familiari, in danni a carico del patrimonio pubblico nonché di quello privato. Strade, ponti, abitazioni travolte da un mare d’acqua e fango che non ha risparmiato nulla e solo il caso ha voluto che il disastro non assumesse proporzioni ben più gravi in termini di vite umane. Per la Filca, la Sardegna ha bisogno di un programma adeguato di opere infrastrutturali necessarie a contenere il degrado idrogeologico, sopratutto necessità di strumenti di governo del territorio che individuino risorse adeguate a contenere il degrado a cui è esposto il territorio sardo e nel contempo fissino in modo inequivocabile limiti e condizioni di utilizzo del territorio medesimo. La Filca chiede di irrobustire tanto sul fronte delle conoscenze che delle capacità tecnologiche la progettazione degli interventi e la qualità delle opere da realizzare. Non è ammissibile che a distanza di dieci anni gli inconvenienti si verifichino negli stessi punti e a danno delle stesse infrastrutture. I cambiamenti climatici sono evidenti come e pure evidente la sottovalutazione degli effetti che questi cambiamenti stanno generando. Speriamo che stavolta alle chiacchiere seguano i fatti!