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ALLARGAMENTO TIBURTINA, LAVORATORI AMAREGGIATI DOPO IL TAVOLO AL DIPARTIMENTO XII DI ROMA

ALLARGAMENTO TIBURTINA, LAVORATORI AMAREGGIATI DOPO IL TAVOLO AL DIPARTIMENTO XII DI ROMA

Un incontro farsa quello di questa mattina tra i sindacati territoriali di categoria Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil ed il Dipartimento XII di Roma Capitale sull’allargamento della Tiburtina, che rischia di trasformarsi nell’ennesima opera incompiuta, e sugli stipendi in arretrato delle maestranze, riunite in presidio sotto la sede del Dipartimento già dalle ore 9:30 della mattina.
Dall’incontro, a cui non ha partecipato il Commissario straordinario della Tecnis, i sindacati non soltanto non hanno ricevuto alcuna risposta sulle retribuzioni spettanti ai lavoratori, ma sono stati altresì tagliati fuori dall’incontro che si terrà domattina, a via Petroselli, tra il Direttore del Dipartimento Sviluppo infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale, Botta, ed il commissario straordinario della Tecnis, Ruperto.
tIBURTINAPer questi motivi i sindacati assieme ai lavoratori hanno deciso di prorogare anche domani sia lo sciopero che il presidio a via Petroselli. Un’altra rappresentanza di lavoratori farà un secondo presidio presso il campo base di via Tiburtina. In assemblea, le maestranze hanno deciso in queste ore di adire le vie legali contro il Comune di Roma.
«Siamo amareggiati e delusi per la totale mancanza di serietà e di sensibilità nei confronti di questi lavoratori, che hanno già ricevuto la solidarietà dei comitati di quartiere, i quali chiedono a gran voce il completamento dell’opera  a fronte dei disagi subiti, dimostrate questa mattina dal Dipartimento XII di Roma Capitale» – dichiarano Remo Vernile della Feneal Uil di Roma, Domenico Facchini della Filca Cisl di Roma, Eric Wibabara della Fillea Cgil di Roma e del Lazio – “La misura è colma. E’ inverosimile che s’intenda tenere fuori i sindacati dal tavolo di domani con il Commissario straordinario della società esecutrice dei lavori. Siamo in presenza di un comportamento palesemente antisindacale, che non riusciamo a comprendere né a giustificare. I lavoratori sono stremati. Evidentemente sia l’opera che queste famiglie rappresentano soltanto un tema buono per la mattanza della campagna elettorale. Nessuno vuole realmente risolvere alcunché. Adiremo per vie legali, questi lavoratori devono avere quanto dovuto. Siamo indignati. Il presidio proseguirà anche domani. Vogliamo che il Direttore del Dipartimento, committente dell’opera, ed il Commissario della società esecutrice affrontino direttamente i lavoratori. Ci guardino in faccia e ci spieghino il motivo della nostra assenza nel tavolo di domani.”
 
 

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