Questa mattina, nella cornice della Fiera “Carrara Marmotech”, è stato presentato ufficialmente il Comitato paritetico nazionale lapideo (Cpnl), costituito con la firma di rinnovo del contratto nazionale lapidei ed escavazione industria, sottoscritto un anno fa. All’evento erano presenti i vertici di Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil nazionali, il presidente del Cpnl Tonini, imprenditore di Carrara, il vicepresidente Moulay El Akkioui, oltre ai rappresentanti di Assomarmomacchine e Anepla, che hanno sottoscritto un avviso comune che i parlamentari presenti consegneranno al Governo, con l’obiettivo di ottenere la costituzione di un tavolo interministeriale. Il fine è quello di trovare e ottenere delle misure utili a sostegno del settore e al suo sviluppo nel prossimo futuro.
“Credo sia veramente importante la costituzione di un ente bilaterale nel settore lapideo – ha dichiarato Domenico Pesenti, segretario generale Filca-Cisl nazionale – che metta in primo piano, tra tante questioni e possibili soluzioni, la formazione professionale. Intanto è necessario sfatare la ‘diceria’ che la formazione sia utile più ai formatori che ai lavoratori che vengono formati. Poi va valorizzato il contributo obbligatorio dello 0,30% destinato ai fondi interprofessionali che solo le grandi aziende, purtroppo, riescono a utilizzare, sfruttando così il contributo delle piccole aziende, che avrebbero bisogno allo stesso modo di valorizzare di più il lavoro nella propria azienda. Bisogna recuperare quindi il valore del lavoro: non c’è altro modo di migliorarlo che migliorando la professionalità dei lavoratori. In fondo, non si può utilizzare la materia prima, le ‘nostre montagne’, dove si cavano la pietra e il marmo, senza darle quel valore aggiunto che solo il lavoro riesce a dare”.
A proposito dell’avviso comune Pesenti ha dichiarato che “i punti contenuti nel documento lo rendono in grado di dimostrare che in questo Paese non c’è solo il Governo che decide, ma che le parti sociali, con la concertazione, possono fare ‘democrazia diffusa’, una modalità di governo che dobbiamo valorizzare. Anche attraverso l’attività dell’Ente Bilaterale – ha sottolineato – possiamo dare più qualità e più valore al lavoro. Anche la materia prima deve essere considerata ‘bene della comunità’, nei distretti del marmo si deve pensare che il lavoro degli addetti possa essere utilizzato anche nel recupero dell’ambiente nel quale si estrae la materia prima. La formazione è importante anche nella sicurezza, mirata al tipo di lavoro che deve essere svolto, ed è fondamentale per ridurre gli infortuni. Sappiamo che l’edilizia e il settore lapideo nel comparto dei materiali per le costruzioni, sono quelli che registrano i dati di infortuni gravi e gli incidenti mortali peggiori. Bisogna fare sistema, senza questa capacità, nel distretto, in Italia, in Europa, non si raggiungeranno mai risultati e non si potranno affrontare i mercati internazionali”.
“Nel 2013 – ha ricordato il segretario nazionale della Filca Riccardo Gentile – l’Italia ha esportato 4,2 milioni di tonnellate di materiali lapidei, per un calore complessivo di più di 1.9 miliardi di euro, producendo un saldo commerciale di oltre 1,5, miliardi e registrando un saldo attivo di 2,4 miliardi. Ha affrontato e superato la crisi, con molte difficoltà e inevitabili perdite di posti di lavoro, meglio di altri settori del comparto dell’edilizia e dei materiali. Questo ci ha permesso di rinnovare un buon contratto. Oggi lavorano circa 63mila addetti nelle 11mila aziende dei comparti dell’estrazione, della lavorazione e degli inerti. Si tratta di un capitale umano qualificato ed importante, perché rappresenta il valore aggiunto della lavorazione del marmo e il protagonista del successo del marmo italiano nel mondo”, ha concluso Gentile.