Di seguito una nota a firma dei segretari generali di Agrigento di Filca-Cisl (Franco Iudici), Feneal-Uil e Fillea-Cgil.
Le federazioni sindacali del settore edile Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil unite per il lavoro. Parte da Agrigento la mobilitazione degli edili per denunciare la scarsa attenzione della politica alla crisi del settore che continua a registrare migliaia di lavoratori disoccupati, la riduzione delle gare d’appalto e il fallimento di molte imprese e altre che rischiano di chiudere i battenti. L’iniziativa nasce per dare continuità al lavoro unitario avviato in Sicilia con le manifestazioni del 13 dicembre e del 31 maggio scorsi e per sottoporre all’attenzione del Governo Regionale la grave crisi occupazionale che sta portando il settore delle costruzioni al tracollo. Negli ultimi sei anni l’edilizia in provincia di Agrigento rispetto ad una ricerca condotta dalle scriventi ha registrato un vertiginoso calo sia in termini di lavoratori iscritti, imprese, ore denunciate e massa salari. Nel 2007-2008 i lavoratori censiti in cassa edile sono stati 8.161, le imprese 1.744, le ore denunciate 4.980.680 e la massa salari dichiarata 43.787.876,00 mentre nel 2012-2013 si registra un crollo in termini numerici sia di lavoratori iscritti (3.643), di imprese censite (pari a 1.040) che di ore denunciate in cassa edile (1.671.230) e massa salari dichiarata (10.728.770,00). Un dato allarmante che evidenzia la perdita di 4.518 posti di lavoro e di 734 imprese oltre ad un calo di 33.094.450 ore e una diminuzione della massa salari di 33.059.106,00.
E’ necessario un rilancio in termini di interventi per far ripartire l’edilizia ormai in ginocchio sollecitando iniziative per sbloccare l’inerzia amministrativa a tutti i livelli e lo stallo degli investimenti. Una collaborazione che vede fianco a fianco le tre sigle sindacali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil con l’obiettivo di rimarcare le tematiche occupazionali e di sviluppo partendo dall’attivazione di un tavolo di confronto con le istituzioni locali ed in particolare con la Prefettura per cercare di avviare un monitoraggio approfondito sullo stato dell’arte di alcune opere incompiute come il completamento del primo lotto della SS 640, il completamento del Pluripiano e il rifacimento della rete idrica urbana di Agrigento, la variante di Porto Empedocle, la casa circondariale “Petrusa” e di decine di opere pubbliche come teatri, musei, piscine comunali, case popolari, ospizi, palazzetto dello sport, centri polisportivi e linee ferroviarie, e, mettere in campo iniziative e progetti per salvaguardare il patrimonio di lavoratori e le esperienze imprenditoriali che continuano a rappresentare la forza del sistema produttivo ed economico agrigentino, cercando di salvare il settore industriale come la Cementeria di Porto Empedocle che dal 1965 opera nel territorio. Su quest’ultima tematica è attivo un tavolo tecnico regionale, dove si chiede al presidente della Regione, Rosario Crocetta, di impegnarsi affinché si riescano a mantenere i livelli occupazionali e lo stesso sito produttivo.
In questo momento delicato che sta attraversando il nostro paese occorrono, oggi più che mai, strategie comuni, interventi operativi tali da innovare e rilanciare il comparto delle costruzioni in tutto il territorio e dare così concrete soluzioni occupazionali alle migliaia di lavoratori colpiti dalla crisi. Un impegno sinergico da parte delle tre federazioni del comparto edile, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, che prevede mobilitazioni dei lavoratori edili per rivendicare occupazione e sviluppo e un miglioramento della condizione infrastrutturale nella provincia di Agrigento. Senza infrastrutture non può essere avviato un processo virtuoso per modernizzare il nostro territorio. Per rilanciare sia i settori economico e produttivo ed anche il settore turistico e alberghiero occorrono progettualità, utilizzo di fondi comunitari e finanziamenti per migliorare la viabilità primaria e secondaria del territorio. Saranno diverse le manifestazioni provinciali unitarie previste a partire dal mese di marzo. Le stesse organizzazioni sindacali lanciano un appello a tutte le forze sociali e datoriali a dare la loro adesione e collaborazione al fine di evitare il tracollo definitivo dell’economia e dello sviluppo della provincia di Agrigento creando una speranza reale ai lavoratori edili, alle loro famiglie, alle imprese sane e produttive e soprattutto ai giovani che vogliono crescere nel loro territorio senza il bisogno di dover emigrare.