Un intero comparto al collasso. I rappresentanti degli edili (organizzazioni sindacali, associazioni imprenditoriali e ordini professionali) scendono in piazza domani a Palermo per manifestare il proprio disagio e rivendicare con forza un piano straordinario per lo sviluppo in città. La manifestazione vede insieme ancora una volta le venti sigle che nei mesi scorsi hanno costituito un tavolo con l’obiettivo di trovare una linea d’azione comune e che si sono date appuntamento a Piazza Politeama per rendere pubblici i motivi della crisi che sta annientando il settore e le possibili soluzioni.
“Il nostro obietivo – spiega Salvatore Scelfo, segretario generale della Filca-Cisl di Palermo – è quello di sensibilizzare i cittadini palermitani portandoli a conoscenza delle numerose inadempienze degli amministratori locali che, di fatto, stanno dando il colpo di grazia al comparto edile. Chiediamo a tutti coloro i quali hanno responsabilità politica di adoperarsi per il bene comune. Le rivendicazioni riguardano in particolare un piano straordinario di lavori pubblici e una rapida attivazione per sbloccare le opere già finanziate e immediatamente cantierabili che per motivi burocratici non trovano rapido inizio; un piano straordinario per la messa a norma e in sicurezza degli edifici pubblici con priorità per quelli scolastici; un piano straordinario ed urgente per il recupero del ritardo infrastrutturale ed abitativo della città. Siamo in piazza – conclude Scelfo – perché per fare tutto questo occorre volontà ed impegno collettivo straordinario di tutte le parti sociali per attivare un percorso condiviso in tempi rapidissimi che fronteggi la crisi ed aiuti a superare le attuali difficoltà”.
I NUMERI DELLA CRISI
Le imprese edili palermitane hanno perso nell’arco dell’ultimo biennio il 30% del proprio fatturato e il 15-20% dell’occupazione.
Nel 2009 le gare d’appalto espletate sono state 273 per un importo di 404.065.778. Nel 2010 invece le gare sono state 266 (con una diminuzione del 2,56% rispetto all’anno precedente) per un importo di 200.177.187 registrando un – 50,46%.
Dall’inizio della crisi, tra il 2008 e il 2010, nella sola provincia di Palermo, in edilizia si è passati dai 19mila addetti del 2008 ai 17mila del 2010, con 2.000 occupati in meno.
Nei i cantieri edili lo sfruttamento sotto forma di lavoro nero tocca il 40-50% degli addetti del settore, secondo dati forniti dall’ispettorato provinciale del lavoro e riportati dal Cpt di Palermo.
La Cassa integrazione è diventata un ammortizzatore sociale e lo dimostra il fatto che quella ordinaria autorizzata per operai ed impiegati del settore edile nel 2010 ha registrato un più 30,80% rispetto al 2009; un + 5,20 per gli artigiani edili. Negli altri settori, cemento, legno, lapidei e laterizi, si sopravvive tra cassa integrazione e ammortizzatori in deroga.