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8 MARZO, CHE GENERE DI DONNE?

8 MARZO, CHE GENERE DI DONNE?

“L’8 marzo 2012 la Filca-Cisl premierà l’accordo di secondo livello che avrà dato la risposta più utile e innovativa alle esigenze di welfare integrativo delle lavoratrici”. Lo ha annunciato Salvatore Federico, segretario della federazione veneta degli edili, nell’ambito del convegno “Che genere di donne?” organizzato a Mestre dai coordinamenti delle donne della Cisl e della Filca del Veneto, di Bolzano, del Friuli-Venezia Giulia e dell’Emilia-Romagna.
L’interesse per le problematiche di genere della Filca è stato valorizzato dal segretario generale della Cisl Franca Porto che ha chiesto alla categoria di contagiare, con questa sensibilità, l’intera organizzazione per, a sua volta, “trovare tutti insieme un sistema di contaminare la società e farla diventare più civile”.
La sfida è, prima di tutto, culturale contro quei modelli televisivi distorti che identificano la libertà delle donne con la libertà di concedersi. “Le ragazze più giovani oggi sembrano intendere la libertà, invece che come autonomia e autoderminazione, con la libertà di essere oggetti sessuali – ha spiegato Olivia Guaraldo, docente di filosofia dell’Università di Verona -. È come se noi donne, una volta raggiunti certi traguardi, avessimo smesso di seguire un percorso di consapevolezza femminile”.
Al sindacato spettano soprattutto le battaglie, concrete, quotidiane, nei luoghi di lavoro, dove le donne sono spesso oggetto di discriminazione. Di mobbing e stalking ha parlato l’avvocato Mirta Corrà fornendo agli operatori sindacali suggerimenti di metodo e merito.
Per Domenico Pesenti, segretario generale della Filca, che ha concluso il dibattito del pomeriggio, la tutela della donna rientra nella riscoperta più generale della dignità e del valore della persona. “Se riusciamo a dare alla donna dignità come persona riusciremo ad avere una società migliore” ha affermato.
Il convegno è stato preceduto dalla visione del documentario Il corpo delle donne di Lorella Zanardo, un collage di spezzoni televisivi tratti dai programmi più popolari dove giovani donne, molto belle, sono cosificate nel migliore dei casi, derise e umiliate nei peggiori: immagini della tivù nazionale, sia pubblica chee privata, che ogni giorno entrano nelle nostre case sedimentando nelle teste degli spettatori modelli e valori mortificanti e abbruttenti.
(di Francesca Nicastro – dal sito www.cislveneto.it)

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